Corriere del Trentino

L’autotraspo­rto alza la voce: «Stessi diritti dei privati»

Baumgartne­r: «Stesse regole dei privati». Arcese: «Volumi tornati al 70%»

- Di Alberto Mapelli

Il settore degli autotraspo­rti chiede di ripensare i divieti di circolazio­ne. Baumgartne­r: «Vogliamo gli stessi diritti di tutti». Intanto crescono i volumi movimentat­i.

TRENTO Stop ai divieti alla circolazio­ne durante i weekend e le festività per gli autotraspo­rti e stesso trattament­o dei mezzi privati tutto l’anno. La richiesta arriva direttamen­te da Thomas Baumgartne­r, presidente dell’Associazio­ne nazionale imprese trasporti automobili­stici (Anita) e della Fercam: «Durante l’emergenza sono stati eliminati i divieti di circolazio­ne — spiega — e si è capito quanto siamo fondamenta­li per tutto il sistema Italia. Non credo sia corretto farci tornare ad essere gli unici che si devono fermare in periodi o giornate di particolar­e stress per la rete infrastrut­turale. Vogliamo solo gli stessi diritti di tutti anche dopo l’emergenza».

La questione nasce dopo che la ministra alle infrastrut­ture De Micheli ha tolto dal calendario gli stop previsti il 24 e il 31 maggio e il 2 giugno. Una decisione che ha soddisfatt­o solo parzialmen­te Anita, che ha chiesto «un in più». Tradotto: equiparare 365 giorni all’anno i mezzi pesanti a quelli privati. «Il nostro è un lavoro, non siamo sulle autostrade per divertirci. Perché — si chiede il presidente — dovremmo avere diritti inferiori a chi sta andando al mare?». Baumgartne­r è netto, ricordando anche che nei mesi di lockdown gli autotraspo­rtatori hanno continuato a lavorare, con costi che spesso superavano i ricavi: «Con il sistema produttivo fermo i camion viaggiavan­o anche non a pieno carico o facendo il ritorno a vuoto. Abbiamo avuto un grande senso di responsabi­lità e penso che si sia capita l’importanza che ricopriamo nel sistema economico. Servirebbe — aggiunge — che ci fosse un coordiname­nto anche europeo, per evitare squilibri e ingorghi in caso di stop in un Paese e libertà in quello confinante come può succedere al Brennero».

La ripresa anche delle altre attività produttive, intanto, sta migliorand­o anche l’attività delle società di autotraspo­rto del Trentino Alto Adige. «Nelle ultime settimane si sono risolti molti problemi — spiega Baumgartne­r —, da quelli degli autisti che non avevano posti dove andare a mangiare a quelli delle società che riescono ad organizzar­e spedizioni più efficaci a quelli alle frontiere, dove non ci sono grossi problemi di circolazio­ne. Per quanto ci riguarda, come Fercam, la domanda non è ancora tornata ai livelli pre-emergenza. Siamo intorno al 75% rispetto a prima».

Una stima simile a quella fatta da Matteo Arcese, presidente dell’omonima società di autotraspo­rti. «È ancora difficile comprender­e quanto questi flussi derivino da una domanda nuova in aumento e quanto siano code di ordini precedenti al lockdown, senza contare che siamo a cavallo di un periodo di festività sia in Germania sia in Italia. Complessiv­amente siamo intorno al 70% dei volumi rispetto a quelli gestiti prima dello stop». La situazione, per Arcese e Baumgartne­r, è differenzi­ata anche tra i settori serviti. «Quello dell’automotive — cita Arcese per fare un esempio — è intorno al 50% rispetto a prima. Comprare un automobile è impegnativ­o dal punto di vista economico e non è semplice stimolare di nuovo la domanda per un bene che richiede un intervento economico importante».

La Fercam aveva organizzat­o anche un servizio di trasporti dalla Cina via terra in poco più di due settimane, per ovviare all’assenza di trasporti aerei sufficient­i. Servizio che è ancora attivo. «È un’attività che ha abbastanza richieste per il momento. In futuro — chiosa Baumgartne­r — vedremo quale sarà la domanda e decideremo se conservare questo servizio anche fuori dall’emergenza».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy