Itas, sì a bilancio e nomine con polemica
Ieri l’assemblea telematica. Guareschi: non è stato possibile discutere
Si è chiuso con una perdita complessiva di 9,9 milioni di euro il bilancio di Itas mutua. Ieri l’assemblea dei delegati, che ha visto l’ingresso nel cda di Andrea Girardi ed Emanuela de Abbondi. Soddisfatto il presidente Lorenz, non Alberto Guareschi.
TRENTO Itas Mutua approva il bilancio e conferma l’ingresso in Cda dei nuovi consiglieri. La decisione è arrivata ieri, in conclusione dell’Assemblea dei delegati svoltasi in via telematica e durata diversi giorni a causa delle disposizioni anti coronavirus, ma nonostante questo molto partecipata. L’Assemblea dei delegati, riunitasi sotto la presidenza di Fabrizio Lorenz, ha approvato il bilancio 2019 della compagnia a larghissima maggioranza. Di 200 delegati, il bilancio 2019 è stato approvato con 142 voti favorevoli e soli due voti contrari. Il bilancio di esercizio dell’ultimo anno si è chiuso con una perdita importante per la realtà trentina: 9,9 milioni di euro di perdita «principalmente per effetto del peso straordinario dei sinistri legati ad eventi atmosferici il cui costo aggiuntivo rispetto al 2018 è stato pari a 27 milioni di euro» fa sapere la compagnia. Nel 2018 l’utile netto si era assestato sui 18,2 milioni di euro.
Confermate anche le nuove cariche del Cda, che vedono l’ingresso dell’avvocato Andrea Girardi (già competitor dello stesso Lorenz alla guida della compagnia) e dell’avvocata Emanuela de Abbondi al posto dei dimissionari Maria Teresa Bernelli e Paolo Vagnone. A completare la nuova formazione il nuovo amministratore delegato Alessandro Molinari, subentrato a marzo a Raffaele Agrusti (dimissionario anzitempo), e Luciano Rova, entrato nel cda l’anno scorso. Non sono però state rese note le percentuali di gradimento che hanno portato alla ratifica delle cariche.
Il presidente Lorenz ha commentato: «Sono particolarmente soddisfatto e orgoglioso della forte partecipazione dei delegati a questo importante appuntamento per la vita della nostra Mutua. Nonostante gli impedimenti oggettivi i rappresentanti dei nostri soci assicurati hanno dimostrato l’impegno di essere parte attiva nelle scelte della compagnia, non rinunciando a contribuire con le loro proposte e i loro voti. Si tratta di un segnale forte, soprattutto considerando il difficile momento storico che stiamo vivendo ed è sicuramente di buon auspicio per guardare al futuro in modo fiducioso e sereno».
Di tutt’altro parere Alberto Guareschi, in Itas dal 2000 e già componente del Cda, che negli scorsi giorni aveva sollevato pubblicamente, attraverso una lettera indirizzata ai vertici e ai delegati (Corriere del Trentino di mercoledì), alcuni aspetti a suo parere problematici. Il primo dito Guareschi lo punta proprio contro il sistema telematico scelto per lo svolgimento dell’assemblea: «Non c’è stato dibattito — afferma —. Il sistema prevedeva la possibilità di esprimere la propria posizione ma senza possibilità di parlare. Mi è stato negata la possibilità di contattare i colleghi delegati entrati dopo il 2018, e i voti andavano espressi entro il 9 giugno, cosicché a molti la mia lettera è arrivata dopo che avevano già votato». Secondo punto, non meno importante, gli argomenti stessi dell’assemblea: «Io ho votato contrario, ma non avevo alcun dubbio che il risultato sarebbe stato di approvazione: il mio intento era sollevare alcuni argomenti e aprire il dibattito» afferma il delegato. Diverse le contestazioni mosse al Cda, prime tra tutti il nome di Girardi e la scarsa trasparenza sulla vicenda Agrusti. «Nei momenti difficili servono persone di esperienza e di nuovo corso — spiega Guareschi —. Itas va rifondata perché non ritengo questa governance all’altezza della problematiche del prossimo futuro. Avevamo un personaggio come Agrusti e abbiamo fatto in modo di perderlo: andava sostituito con soggetti di pari qualità. Il rischio è che in pochi anni Itas non sia più a Trento».