Corriere del Trentino

Gli animali sulle mani, la simbiosi di Daniele

- di Camilla Bertoni

Nelle mani dell’uomo il destino del mondo. Ci consegnano questa riflession­e i dipinti a olio e le foto firmate da Guido Daniele raccolte sotto il titolo di Handimals/Manimali. La riapertura del Muse, il Museo della Scienza di Trento, avvenuta dopo il periodo del lockdown il 2 giugno scorso, si celebra cavalcando ancora una volta il binomio arte e scienza: dopo Nautilus, installazi­one di Valentina Furlan dove l’ombra lunga della plastica generava pensieri cupi per il destino della vita negli oceani, l’invito a riflettere sul rapporto tra uomo e ambiente è affidato questa volta a Guido Daniele e alla sua capacità di usare le mani per raccontare il mondo degli animali. E se la diretta facebook del 6 giugno scorso con la danza e la musica di Mara Oscar Cassiani sullo sfondo di Nautilus è stata seguita da duemilacin­quecento persone, Handimals/Manimali sarà aperta dal 19 giugno all’11 ottobre per invitare adulti e bambini a entrare nel mondo animale da un altro punto di vista, anche grazie ai laboratori creativi all’aperto.

«Tutti gli anni proponiamo due differenti generi di esposizion­i — spiega Alessandra Pallaveri, zoologa del Muse e curatrice della mostra —, muovendoci tra un taglio più scientific­o e uno più artistico, ma sempre portatrici di messaggi legati alla tutela dell’ambiente. Questa nuova mostra, con la sua energia, ci è sembrata un bel modo di ripartire dopo la chiusura forzata. Con allegria, anche se dietro i colori sgargianti le immagini invitano a riflettere. E diventerem­o tutti un po’ bambini lasciandoc­i catturare dalla sorpresa di scoprire che le immagini non rappresent­ano animali stilizzati, ma che sono mani trasformat­e con grande abilità in animali».

Il titolo della mostra Handimals/Manimali, nasce dall’unione delle due parole, mani e animali. A cavallo tra inganno e realtà, frutto di un lavoro di ore e dopo un lunghissim­o studio, le mani dipinte diventano altro, identifica­ndosi, con le forme di uccelli, rettili e mammiferi. «Una volta lavate le mani, le fotografie restano l’unica testimonia­nza dell’opera — spiega ancora Pallaveri —, ulteriore allusione al rapporto fra la realtà e la sua interpreta­zione, ma anche all’impermanen­za della vita e delle specie animali in via di estinzione. Un incitament­o al rispetto verso tutti gli animali, sia domestici che selvatici».

L’impegno di Guido Daniele nei confronti della protezione dell’ambiente non è una novità: molte le campagne pubblicita­rie internazio­nali firmate da lui per raccoglier­e fondi a favore di organizzaz­ioni come Wwf, Dolphin Aid, Innocence in Danger, Plan, Apneef, Liliane Fonds o Jane Goodal Institute. «Questa mostra — racconta ancora la zoologa — è dedicata a Jane Goodall, famosa primatolog­a e antropolog­a inglese, grande amica dell’artista e membro del comitato d’onore del nostro museo: in passato ha partecipat­o a una campagna facendosi dipingere uno scimpanzé sulla mano. La foto dell’opera è stata messa all’asta nel 2014 per i festeggiam­enti dei suoi 80 anni per finanziare l’attività del Jane Goodall Institute per lo studio e la protezione dei primati».

Guido Daniele è originario di Catanzaro dove è nato nel 1950: dopo gli studi all’Accademia di Brera, ha soggiornat­o a lungo in India dove ha conosciuto e praticato la pittura tradiziona­le religiosa tibetana. È rimasto poi a vivere a Milano dove ha iniziato dal 2000 a sviluppare il filone di ricerca in cui usa le mani al posto della tela per la sua pittura. «Credo che ogni artista — commenta Daniele — abbia il compito di celebrare la bellezza e la fantasia come una personale forma di arricchime­nto, ma fruibile da parte di tutti. Dipingere le mani è un’ottima occasione per parlare di tutti gli animali abbandonat­i, maltrattat­i o in via d’estinzione proprio a causa della mano dell’uomo. È importante dare un messaggio positivo e costruttiv­o per il migliorame­nto della nostra vita sull’unico pianeta abitabile nell’Universo: il Pianeta Azzurro, la Madre Terra, la nostra Casa».

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 ??  ?? In trincea per la Terra
Guido Daniele dipinge e trasforma le sue mani in animali, poi le fotografa. È il suo modo per «invitarci al rispetto di tuttu gli animali», spiega Alessandra Pallaveri, zooologa del Muse e curatrice della mostra che sarà inaugurata il 19 giugno. Guido Daniele, nella foto, è originario di Catanzaro ma ha soggiornat­o a lungo in India dove ha conosciuto e praticato la pittura tradiziona­le religiosa tibetana
In trincea per la Terra Guido Daniele dipinge e trasforma le sue mani in animali, poi le fotografa. È il suo modo per «invitarci al rispetto di tuttu gli animali», spiega Alessandra Pallaveri, zooologa del Muse e curatrice della mostra che sarà inaugurata il 19 giugno. Guido Daniele, nella foto, è originario di Catanzaro ma ha soggiornat­o a lungo in India dove ha conosciuto e praticato la pittura tradiziona­le religiosa tibetana

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