Piano regolatore, si cerca l’intesa
Prove di dialogo in consiglio comunale a Trento. Nella seconda giornata di discussione dedicata al Prg, gli argomenti più divisivi si confermano il bacino idrico sul Monte Bondone i nuovi edifici residenziali per il cohousing tra Melta e Gardolo.
Prove di dialogo in consiglio comunale a Trento. Anche nella seconda giornata di discussione sull’adozione definitiva della variante al Piano regolatore generale, gli argomenti più divisivi si confermano essere la creazione del bacino idrico sul Monte Bondone e la previsione di nuovi edifici residenziali per il cohousing tra Melta e Gardolo. Tra emendamenti e ordini del giorno, tuttavia, le forze politiche cercano di trovare la quadra.
Il centrodestra, pur convinto dell’assoluta necessità della realizzazione del nuovo bacino «nella zona delle Viote a nord del parcheggio nei pressi del Rifugio Viote», ha comunque depositato un ordine del giorno per «individuare la migliore ubicazione in un processo partecipativo con circoscrizioni interessate, Asuc, popolazione, esercenti e portatori di interessi» a patto che l’amministrazione avvii «la procedura di Variante per opere pubbliche al Prg entro sei mesi». Andrea Merler (Civica trentina) lascia intendere che «se ci fosse un avvicinamento delle parti in questa direzione siamo disponibili a valutazioni».
Il lavorio di mediazione fra le parti potrebbe concentrarsi anche attorno a un emendamento proposto da Paolo Biasioli (#inMovimento) sulla questione cohousing (una lottizzazione che ieri Jacopo Zannini de L’altra Trento a sinistra ha chiesto all’Aula di stralciare unendosi al medesimo appello fatto da Marco Ianes di Futura). Biasioli suggerisce di «suddividere l’attuale C3 prevista in due C3 più piccole adiacenti, prevedendo due insediamenti di dimensioni più ridotte uno a ovest e uno a est dell’area». La superficie ceduta al Comune rimarrebbe di 15.000 metri quadrati, così come quella per gli insediamenti di 8.315, che però verrebbero a svilupparsi «agli estremi est e ovest delle rispettive aree, confinanti con zone già urbanizzate, in modo che al Comune venga ceduta tutta la zona centrale per creare il secondo tassello di quel grande corridoio verde tra il parco di Melta e la piscina comunale». Le parti sono al lavoro per valutare questa ipotesi, sul tavolo anche la possibilità di ridurre le altezze. Fra gli emendamenti depositati anche quelli proposti da Massimo Ducati e Eugenio Oliva (insieme allo stesso Biasioli) per assegnare alle aree agricole abbandonate una nuova destinazione urbanistica che permetta un loro nuovo utilizzo da parte dei proprietari.