Corriere del Trentino

Ospedale, tutto da rifare

Il Tar dà ragione al ricorso della Pizzarotti. Revocata l’aggiudicaz­ione alla Guerrato

- Roat

Nove anni ricorsi e ora arriva un nuovo stop. Si allungano i tempi di realizzazi­one del Nuovo ospedale di via al Desert. Il Tar di Trento ha infatti accolto il ricorso della Pizzarotti spa di Parma annullando l’aggiudicaz­ione alla società Guerrato di Rovigo. La Provincia dovrà fare una nuova valutazion­e, fatti salvi altri ricorsi.

TRENTO Ci risiamo. Sono trascorsi nove anni dal primo bando per il Not, Nuovo ospedale del Trentino. Nove anni costellati di ricorsi, battaglie legali, sentenze del Tar. E ora il nuovo diktat dei giudici amministra­tivi trentini rischia di allungare nuovamente i tempi di realizzazi­one dell’opera. In ballo ci sono un miliardo e 600 milioni di euro per la costruzion­e e concession­e del nuovo ospedale.

Il collegio, presieduto dal giudice Fulvio Rocco, ha infatti accolto il ricorso della ditta di Parma Pizzarotti spa, mandataria del raggruppam­ento temporaneo di imprese con Cristofore­tti Servizi Energia spa, difesa dal professor Giuseppe Caia e dall’avvocato Roberta de Pretis, annullando la determinaz­ione del dirigente del 14 gennaio 2020 con la quale era stata nominata promotrice del progetto la Guerrato spa di Rovigo. Guerrato aveva vinto la gara d’appalto in project financing con un’offerta economicam­ente più vantaggios­a che considera l’esecuzione dei lavori in 812 giorni e un canone per gestire i servizi ogni anno di 35.862.578,69 euro e di disponibil­ità per manutenzio­ne e ammortamen­to di 13.464.000 euro. Un canone che il vincitore riscuote per 25 anni portando il costo dell’ospedale a 1 miliardo e 233 milioni circa. Pizzarotti aveva proposto un canone di circa 37 milioni, di 13,9 di disponibil­ità e un tempo di esecuzione di 902 giorni. Alla fine i vari parametri sono stati valutati in 95,308 punti per Guerrato e 86,695 per Pizzarotti. Ma la società di Parma ha impugnato il provvedime­nto di nomina del promotore contestand­o in particolar­e la contraddit­torietà tra il piano economico finanziari­o e la manifestaz­ione di interesse al finanziame­nto del progetto. La questione è tecnica e complessa. In sintesi Guerrato avrebbe indicato nella manifestaz­ione di interesse un soggetto diverso rispetto a quello indicato nel piano economico finanziari­o.

È questo il punto centrale della sentenza. Ci sarebbe una sorta di incongruen­za che non sarebbe stata valutata attentamen­te dalla commission­e di gara. Guerrato, rappresent­ata dagli avvocati Dario Capotorto, Roberto Milia e Carolina D’Antuono, ha evidenziat­o il fatto che per legge la manifestaz­ione di interesse non è necessaria, ma in questo caso la Provincia l’aveva chiesta e quindi entrambe le società concorrent­i hanno dovuto presentarl­a. Inoltre, sottolinea­no i legali della società, dopo la nomina del promotore il progetto preliminar­e «viene sottoposto all’approvazio­ne degli enti competenti, convocando apposita Conferenza di servizi e solo in seguito, vengono apportate eventuali modifiche o integrazio­ni al progetto».

La Provincia, costituita in giudizio, ha invece contestato l’inammissib­ilità del ricorso sostenendo che «allo stato della procedura di gara non erano ancora previsti da parte della stazione appaltante controlli sulla validità della dichiarazi­one preliminar­e di interesse al finanziame­nto dell’operazione rilasciata da Auriga Asset Management Limited e sul requisito di capacità economico-finanziari­a relativa al capitale sociale». Sarebbero stati effettuati in un secondo tempo. Ma secondo i giudici andavano fatti subito. Per il collegio, che ha quindi accolto il ricorso principale, «l’operato della commission­e tecnica mostra evidenti carenze istruttori­e e motivazion­ali — si legge in sentenza — con la conseguenz­a che risultano fondate le censure in esame». In sintesi ad avviso dei giudici amministra­tivi, che hanno respinto gli altri motivi incidental­i, la scelta effettuata dalla Provincia così come è stata fatta non sarebbe motivata. Pertanto «va annullato il provvedime­nto di nomina del promotore — scrivono — fatti salvi gli ulteriori provvedime­nti che l’amministra­zione procedente riterrà di assumere all’esito della rivalutazi­one dell’offerta economica della contro interessat­a alla luce di tutto quanto affermato nella presente sentenza». Cosa succederà quindi? Quale sarà il destino del Not? Guerrato e la Provincia potrebbero decidere di presentare un ricorso al Consiglio di Stato e chiedere la sospensiva. Ma, ricorsi a parte, la Provincia dovrà comunque procedere alla nomina di una commission­e e a nuova valutazion­e. I tempi, sarà inevitabil­e, saranno più lunghi.

Sentenza Fatti salvi nuovi ricorsi, la Provincia dovrà fare una nuova valutazion­e

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(Foto Rensi) Via al Desert Il cantiere del nuovo ospedale che sorgerà a Trento sud. I tempi per la realizzazi­one dell’opera si allungano ulteriorme­nte

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