Corriere del Trentino

Il centrodest­ra corteggia Marcello Condini

La coalizione sta valutando il dietrofron­t: il nuovo candidato sarebbe Marcello Condini

- Ma. Gio.

TRENTO I segnali, negli ultimi giorni, avevano indicato la strada. Prima le dichiarazi­oni della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sulle comunali di Trento («Per provare a vincere, dovremmo cercare di tenere unito il centrodest­ra e di aggregare più altre forze politiche e liste civiche possibili compatibil­i con le nostre idee e i nostri programmi»). Poi le ulteriori conferme del senatore Andrea de Bertoldi («Qualcosa di interessan­te bolle in pentola. Credo che ci sia ancora margine per provare a raggruppar­e tutte le anime del centrodest­ra»). E, sullo sfondo, le tensioni interne alla coalizione maturate dopo la rottura con Agire e le frizioni con Forza Italia.

Elementi che alla fine sembrano aver portato la coalizione di centrodest­ra — o, almeno, una parte — a rimettere formalment­e in discussion­e il nome del candidato sindaco per il capoluogo Alessandro Baracetti. Prospettan­do non solo un nome alternativ­o. Ma anche un progetto: quello di tornare ad allargare la coalizione e di recuperare quelle anime che, per diversi motivi, hanno scelto direzioni (e candidati) diversi.

Per ora si tratta di indiscrezi­oni. Ma la figura che dovrebbe essere proposta per prendere il posto dell’avvocato è quella di Marcello Condini, noto commercial­ista di Trento, membro di numerosi consigli di amministra­zione, docente all’Università di Trento e consulente aziendale.

Una figura profession­ale che, secondo qualcuno, potrebbe riportare sotto un’unica ala tutte le forze politiche che oggi guidano la Provincia, ma che per le elezioni comunali di Trento si sono disperse su tre candidati: Baracetti, ma anche Silvia Zanetti e Marcello Carli. Un quadro frastaglia­to frutto di un percorso a ostacoli: la stessa scelta di Baracetti era arrivata al termine di un confronto durato settimane tra nomi annunciati e poi rimessi nel cassetto. E anche il dialogo dopo l’individuaz­ione del candidato sindaco non era stato lineare. Le tensioni erano sfociate in particolar­e nel «caso» Agire, che aveva visto l’allontanam­ento del movimento di Claudio Cia dal tavolo con parole durissime da parte dell’avvocato (che aveva parlato di «serpi in seno»). Ma più di una scintilla è volata anche con Forza Italia, dopo che Michaela Biancofior­e aveva pubblicame­nte messo in dubbio la candidatur­a di Baracetti (storpiando­ne il cognome), chiedendo una revisione del nomee un intervento del tavolo nazionale. L’ultimo atto è stata la presa di posizione di Meloni.

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