Bordon, l’incognita del rinnovo A Trento pesa l’assenza di un piano
Il direttore dell’Azienda corteggiato da Bonaccini. L’assessora Segnana: ne parleremo con lui
TRENTO A mettere in fila tutti gli elementi e gli indizi emersi finora, la conclusione sembra portare quasi inevitabilmente verso una divisione. Che, in questo caso, vorrebbe dire un addio dell’attuale direttore generale dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon a Trento. Ma una parola certa ancora non c’è. E quindi qualche margine di dubbio rimane. Anche se la vicenda sta provocando più di una fibrillazione nel mondo sanitario provinciale.
Il dato certo è uno. Anzi, sono due. Il primo: il contratto di Bordon scadrà a maggio del prossimo anno e finora non ci sono, da parte dell’amministrazione provinciale, fattori che indichino l’intenzione di confermare o meno la posizione in capo al professionista friulano. Il secondo: Bordon è stato contattato dalla giunta dell’Emilia Romagna di Stefano Bonaccini per verificare l’eventuale disponibilità a ricoprire un ruolo di rilievo nella sanità emiliana. Un confronto aperto, che dovrà portare a breve — entro la fine del mese — a un pronunciamento da entrambe le parti.
Questi i fatti. Il resto del quadro è composto da fattori che potrebbero dipingere scenari diversi a seconda di come verranno posizionati. Bordon, che in questi mesi si è trovato a gestire una situazione sanitaria complicata in una provincia caratterizzata da un alto numero di contagi, ha sempre ammesso di trovarsi bene in Trentino. Tanto da rinunciare, qualche mese fa, addirittura a una opportunità professionale a casa propria, in Friuli Venezia Giulia. E a livello politico non sembrano esserci stati grossi screzi, fatta eccezione per i malumori manifestati da qualcuno in maggioranza di fronte alle perplessità espresse in tv dal direttore per l’apertura delle piste da sci nel primo weekend di marzo (la vicenda aveva animato un vertice della coalizione di centrodestra).
Qualche distanza in più sembra esserci, secondo qualche indiscrezione, tra Bordon e il dirigente generale del Dipartimento salute della Provincia Giancarlo Ruscitti, uomo di fiducia del governatore Maurizio Fugatti. Un legame «tiepido» che potrebbe avere un ruolo nel silenzio che si respira in questi giorni da parte della giunta proprio sul rinnovo di Bordon (ieri non sembrano esserci stati accenni nella riunione straordinaria). «Lo dobbiamo ancora incontrare. Ne parleremo con lui e ci confronteremo» ribadisce l’assessora Stefania Segnana. Dal canto suo, il professionista ovviamente si muoverà anche in base alla sua situazione personale: se non ci saranno garanzie di un rinnovo del contratto, è evidente che dovrà guardarsi in giro (e l’occasione emiliana, in questo quadro, sembra essere particolarmente ghiotta). Anche se la questione non sembra essere solo legata al contratto. A pesare sull’orientamento del direttore generale ci sarebbe anche un altro fattore. Fondamentale: se infatti la giunta dell’Emilia Romagna sta ragionando sulla base di un programma ambizioso, in Trentino si sta ancora attendendo un piano sanitario che metta nero su bianco non solo gli obiettivi della giunta, ma anche le azioni per raggiungerli. Una mancanza che potrebbe orientare le scelte del professionista friulano.