Cavosi querela, via alle indagini dopo le botte
«Purtroppo è solo l’ultimo episodio di una lunga serie. Ci troviamo di fronte a un clima di criminalità che aumenta di giorno in giorno e che toglie serenità alle imprese dei pubblici esercizi». Ieri pomeriggio, ventiquattro ore dopo l’aggressione al titolare del Maly Bar di via Vittorio Veneto, è arrivato un messaggio di vicinanza anche da parte del presidente della Fiepet Confesercenti Massimiliano Peterlana, che ha voluto lanciare un appello per chiedere maggiori «sforzi per far tornare entro i limiti della legalità e del vivere civile la città». Tra l’altro proprio il Maly Bar, a marzo dello scorso anno, aveva già subito una rapina a mano armata che aveva mandato al pronto soccorso la moglie del titolare, Adriano Cavosi, già presidente di Confesercenti. Lui, invece, lunedì pomeriggio, dopo aver invitato una ragazza a rallentare mentre sfrecciava in bici sul marciapiede, prima è stato aggredito verbalmente dalla giovane e poi è stato preso a calci e pugni da un suo amico. «È stata una scena di violenza bruttissima — racconta la figlia Michela — L’uomo si è fermato solo quando mi sono buttata io in mezzo». La donna sarà ascoltata oggi come testimone dai carabinieri di Trento, i quali hanno raccolto la denuncia sporta da Adriano Cavosi. Nelle prossime ore probabilmente gli investigatori passeranno al setaccio le riprese delle telecamere della zona.