La Provincia studia un piano per rilanciare le esportazioni
Le previsioni di Banca d’Italia non scompongono Spinelli: «Un programma per aiutare l’export e sostegni per il lavoro».
TRENTO «È sempre stata una partita da giocare sul Pil, queste previsioni non si discostano molto da quelle di inizio lockdown». All’indomani della pubblicazione del report annuale di Banca d’Italia, che stima un calo del 10 per cento del Pil della Provincia di Trento per il 2020, l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli non si sbilancia sulla situazione economica attuale e gli sviluppi futuri. A partire dalla stagione estiva, considerata spartiacque per un possibile miglioramento delle previsioni. «L’interesse per il Trentino c’è — spiega Spinelli —, rimaniamo moderatamente ottimisti per l’estate e le sue ricadute sull’economia locale. Al turismo e ai servizi alla persona, i settori più colpiti, cercheremo di stare vicini con strumenti di rilancio nel prossimo assestamento di bilancio».
Una buona stagione estiva potrebbe portare anche a un miglioramento dei numeri sull’occupazione, con la Banca d’Italia che ha certificato gli oltre 10 mila posti di lavoro persi nei primi mesi del 2020. Ma quando sparirà il blocco dei licenziamenti il rischio è di vedere un numero importante di persone perdere il lavoro? «È innegabile che questa possibilità esiste — commenta Spinelli —. Come Provincia stiamo pensando ad un programma per alleggerire il costo del lavoro, favorendo il mantenimento della forza lavoro o incentivare nuove assunzioni. Se gli aiuti statali dovessero fermarsi — aggiunge riferendosi alla cassa integrazione — potremmo pensare di intervenire. La nostra volontà è di regalare un po’ di serenità agli imprenditori dopo mesi di ritardi e difficoltà». Più ottimista Marco Segatta, presidente del Coordinamento provinciale degli imprenditori (e dell’Associazione artigiani Trentino): «Se ci sarà la possibilità di lavorare non ho il sentore di licenziamenti. La Provincia potrebbe aiutarci in questo senso, mettendo in campo misure per aiutare le imprese a lavorare».
A dover essere risollevato e sostenuto è anche il settore delle esportazioni. Secondo le previsioni fatte dalla Banca d’Italia l’export trentino calerà di circa il 10 per cento nel 2020. «La preoccupazione che si siano perse quote di mercato c’è — riflette Spinelli —. Già ad inizio lockdown era uno dei nostri timori più grandi, tanto che durante le prime settimane di riaperture abbiamo cercato di forzare la mano per fare ripartire alcune filiere produttive». Il bilancio si traccerà a fine anno, ma Spinelli sottolinea che si sta lavorando in due direzioni per aiutare le esportazioni trentine. «In primo luogo bisogna cercare di migliorare la produzione, puntando forte sull’innovazione dei prodotti e dei processi produttivi. In parallelo bisognerà lavorare per rendere più veloci e digitali le procedure. E poi — aggiunge l’assessore —, tramite la guida di Trentino sviluppo, cercare di far crescere le imprese in mercati prima poco considerati». Importante, per Segatta, è anche la questione marketing: «Bisognerà valorizzare all’estero il prodotto made in Trentino, sottolineare la qualità delle nostre produzioni».
Le buone notizie arrivano dalla solidità di istituti di credito e dal risparmio delle famiglie, su cui servirà puntare per incentivare gli investimenti. «Bisognerà favorire le opere pubbliche per aiutare la ripartenza — si augura Segatta —, ma anche riuscire ad incentivare le famiglie che hanno dei risparmi a investire. L’ecobonus, in questo senso, può essere uno strumento utile». «La Provincia crede negli investimenti pubblici — sottolinea Spinelli —, ma saranno necessari anche quelli privati. Per questo bisogna cercare di riportare un po’ di fiducia nei mercati con programmi a medio e lungo termine che diano un orizzonte più chiaro agli imprenditori».
Segatta
«Bisognerà puntare su un piano di investimenti pubblici Ecobonus utile»