Biglietto unico nell’Euregio
TRENTO Ticket unico per viaggiare nell’intero Euregio, progetto di ricerca congiunto per indagare gli effetti psicosociali a medio e lungo termine sulle persone rimaste isolate durante la pandemia di coronavirus. Ma soprattutto una promozione turistica concordata in vista della prossima stagione invernale e un’accelerazione sulla sostenibilità ambientale, scommettendo sull’idrogeno per ridurre le emissioni lungo l’asse del Brennero.
A pochi giorni dalla riapertura del confine a nord della regione, ieri a Innsbruck il presidente pro tempore dell’Euregio Günther Platter ha incontrato i presidenti trentino e altoatesino Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher per tratteggiare scenari e obiettivi per ripartire dopo la pandemia. «La cooperazione e la coesione all’interno dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino — ha sottolineato Platter — sono state eccellenti anche durante il periodo di crisi. Siamo sempre stati in contatto tra di noi e ci siamo sempre sostenuti il più possibile: per questo usciremo dalla crisi più forti».
Molti i progetti messi in campo. A partire dall’attivazione, da agosto, del ticket Euregio2Plus, un biglietto giornaliero che potrà essere utilizzato su tutti i servizi di trasporto locale in Tirolo, Alto Adige e Trentino. Costo: 39 euro per due adulti accompagnati da un massimo di tre bambini. Ma in mesi che si preannunciano difficili sul fronte del turismo, i tre presidenti hanno concordato la necessità di cooperare nella promozione dei territori. Guardando già alla prossima stagione invernale: «Vogliamo stabilire — ha detto Platter — standard uniformi di salute e sicurezza per gli impianti invernali e comunicarli insieme». Un’azione comune che proseguirà anche in ambito sanitario, con l’avvio di un progetto di ricerca legato al coronavirus. E nel settore della sostenibilità ambientale: l’Euregio, in sostanza, vuole diventare una regione modello attraverso lo sviluppo di un corridoio a basso livello di emissioni e a basso impatto ambientale. Scommettendo sull’idrogeno come fonte di energia rinnovabile.
Qualche accenno, inevitabile, alla querelle sul confine. «Eravamo preoccupati — ha detto Fugatti — che la posizione dell’Austria fosse intransigente nel tempo. Per noi la chiusura del confine comportava problemi economici e turistici rilevanti. Ma la soluzione è stata trovata».
Fugatti «Temevo che sul confine l’Austria avrebbe insistito. Per fortuna così non è stato»