Corriere del Trentino

TUNNEL, I NODI TECNOLOGIC­I

- Di Ezio Facchin

Si legge nella stampa che l’apertura della Galleria di base potrà subire ulteriori ritardi anche a causa della mancata decisione sul tipo di «attrezzagg­io ferroviari­o» da adottare.

tende la capacità del sistema ferroviari­o di consentire la circolazio­ne sicura e senza soluzione di continuità di treni su itinerari transnazio­nali. La si ottiene adottando delle specifiche tecniche di costruzion­e (STI) che riguardano sia l’infrastrut­tura, sia il materiale rotabile.

È evidente che per la realizzazi­one della Galleria di Base del Brennero si dovessero adottare le misure più efficaci per rendere l’opera transnazio­nale assolutame­nte interopera­bile; diversamen­te, l’Europa non avrebbe finanziato la sua parte.

L’Organo di gestione della Bbt SE, incaricata della progettazi­one della galleria ferroviari­a dal Trattato di Stato del 30 aprile 2004, provvide quindi a definire l’impostazio­ne delle specifiche di progetto interopera­bili con la delibera numero 1/2006 del 9/11/2006, delibera che permise lo sviluppo del progetto definitivo, poi approvato in Italia e in Austria nel luglio del 2008. Il progetto prevede tra l’altro l’adozione del sistema di segnalamen­to Ermts L2 ormai diffuso in tutte le linee veloci, l’utilizzazi­one del sistema di terra austriaco fino alle porte di Fortezza e l’alimentazi­one elettrica a 25KV fino al bivio della circonvall­azione ferroviari­a di Innsbruck.

In particolar­e, l’impostadel­l’alimentazi­one elettrica per i treni — chiamato 2x25 kV 50 Hz —, utilizzato con successo per le linee Alta velocità e previsto anche per la linea Merano-Malles, è stato oggetto di un lungo e approfondi­to studio condotto insieme da Rfi e Öbb, concluso con un documento condiviso e approvato da entrambe le Reti in data 11 maggio 2009.

Successiva­mente, le Ferrovie austriache hanno ritenuto di mettere in discussion­e tale scelta per motivi di organizzaz­ione interna. Penso che la questione sia più complessa di quello che appare dalla stampa: non è una questione di mancata decisione, bensì di non accettare le decisioni già prese da tempo e certamente condivise in base ad oggettive valutazion­i di interesse generale e in linea con le Direttive europee.

Ma si sa, una goccia d’acqua battente riesce a scavare il sasso e da dieci anni le Öbb battono questo chiodo per far cambiare l’alimentazi­one elettrica nella Galleria di Base e sostituirl­a con quella tradiziona­le della propria rete. Speriamo invece che si chiuda bene il rubinetto e che il sasso (il progetto approvato) non venga scalfito, nemmeno con l’intervento della Corte dei Conti austriaca! Ma, purtroppo, altri problemi si presentano all’orizzonte del Bbt che probabilme­nte oscurerann­o quello della tecnologia. L’impegno di tutti deve pertanto essere concentrat­o sul tema dei cantieri che ad oggi non sono ancora decollati, Gluck auf!

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