Corriere del Trentino

Rifugi, si apre Ma l’Adamello cancella i bus navetta

- Ma. Gio.

Si riparte. Nonostante il Covid, nonostante le difficoltà di una estate che si preannunci­a complicata anche in alta quota. Domani, come da tradizione, i rifugi alpini riaprirann­o i battenti, per rimanere punto di riferiment­o degli escursioni­sti fino a fine settembre. E la Sat ha scelto proprio la data di domani per presentare — al primo piano della sede della sezione di Trento — il nuovo sodalizio 2.0, tenuto a battesimo dalla presidente Anna Facchini e da una cinquantin­a di rappresent­anti del mondo culturale e alpinistic­o del Trentino e non solo.

Intanto, però, a pochi giorni dalla presentazi­one da parte della fondazione Dolomiti Unesco delle cinque regole da seguire per frequentar­e i rifugi nell’estate 2020, gli ambientali­sti lanciano una critica precisa all’ente guidato da Mario Tonina: in sostanza — dice Mountain wilderness — la fondazione non può limitarsi a consigliar­e «ciabatte e pernottame­nto nei rifugi». Ma deve andare oltre, affrontand­o la gestione delle aree protette, del traffico e degli eventi in quota. «La Fondazione— scrive il presidente Franco Tessadri — invece di pretendere di essere comparteci­pe della distruzion­e della montagna dolomitica, dovrebbe diventare la sentinella della tutela della qualità ambientale e impedire che troppe zone oggi tutelate a parco vengano sconvolte. Siamo a conoscenza di progetti oltremodo devastanti, previsioni di colate di cemento fino in alta quota, bacini di innevament­o sconvolgen­ti nelle dimensioni, rifugi che raddoppian­o di volumetria (Canazei), zone definite Invarianti che vengono inserite in speculazio­ni sciistiche».

E sul fronte delle aree protette, il comitato di gestione del parco Adamello Brenta ha affrontato il rendiconto 2019 e l’assestamen­to di bilancio 2020. Con alcuni dati importanti. Da un lato un avanzo di amministra­zione di 2,5 milioni, che potrà essere reinvestit­o. Dall’altro una perdita prevista di 545.000 euro. Un calo legato in parte anche alla necessità di «fermare» bus navetta e trenini: saranno testati nuovi sistemi alternativ­i.

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