«Recessione inevitabile Ora 35 milioni per turismo ed esportazioni»
BOLZANO Le previsioni della Banca d’Italia per il Pil 2020 dell’Alto Adige sono negative, ma il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher rassicura: «È assolutamente normale una recessione temporanea considerando i mesi di lockdown». Intanto dal Noi Techpark di Bolzano — il grande parco dell’innovazione in zona industriale che dal 2017 ospita aziende, startup, centri di ricerca e università — arrivano segnali positivi: ieri ha riaperto dando il benvenuto a diciannove realtà, tra imprese avviate e startup, alla presenza dello stesso Kompatscher.
Il report pubblicato mercoledì dalla Banca d’Italia prevede un netto calo del Pil: meno 7 per cento per l’Alto Adige e meno 10 per cento per il Trentino. Anche l’export di entrambe le Province dovrebbe calare di oltre il 10 per cento. Ma Kompatscher non si scompone: «La recessione è assolutamente normale considerando il periodo di lockdown, tre mesi interi sono stati persi ed è impossibile recuperarli. Adesso — continua — è fondamentale far ripartire tutte le attività ed evitare i licenziamenti finito il periodo della cassa integrazione». Il governatore spiega l’approccio della Provincia, diviso in tre fasi: «La prima è stata quella della liquidità ed è stata fatta con le moratorie. La seconda fase è in corso e prevede il sostegno diretto con i contributi a fondo perduto per chi si trova in difficoltà, a cui aggiungeremo ulteriori misure specifiche per i settori più colpiti». Per la terza fase, Kompatscher punta all’utilizzo del Recovery fund dell’Unione europea. «Ho chiesto al ministro Gualtieri di avere un accesso diretto per gli investimenti strategici in Alto Adige. Questo ci consentirebbe di dare un ulteriore aiuto alle aziende e partire con numerose gare di appalti per le piccole e medie imprese della regione. Ci sono poi — aggiunge il governatore — 35 milioni di euro straordinari per sostenere sia il turismo che l’export. Vogliamo rilanciare il marchio made in Alto Adige e sfruttare qualsiasi nuova nicchia: una crisi è anche un’opportunità per evolversi». L’insediamento delle nuove imprese al Techpark rappresenta un segnale di fiducia: «In questo momento — conclude — competenza e ricerca sono fondamentali per garantire un’alta qualità della vita nella regione».
Ieri, infatti, il Noi Techpark ha riaperto le porte con 19 nuovi ingressi, dieci aziende e nove startup, che portano a 75 il numero totale di imprese presenti nel distretto dell’innovazione di Bolzano. «Siamo contenti che, soprattutto in questa fase delicata,
Nuovi ingressi Ieri ha riaperto il Noi Techpark di Bolzano dando il benvenuto a diciannove imprese
le imprese abbiano nuovi piani e progetti per il futuro — commenta il direttore Ulrich Stofner —. È una soddisfazione che il Noi Techpark, assieme ai suoi partner, possa offrire loro un luogo con infrastrutture e competenze adatte alla ricerca di cui necessitano». La maggioranza delle imprese presenti lavora nel campo del digital e delle tecnologie green, due settori di punta per i prossimi anni, ma nel parco ci sono anche aziende del settore dell’automotive e del food. Le nuove aziende, tra cui ci sono Würth e Loacker, potranno usufruire dei servizi offerti e dei 40 laboratori tecnologici per sviluppare, in stretta relazione con gli istituti di ricerca, nuove soluzioni in grado di aumentare know-how e competitività sul mercato. Gli imprenditori sono soddisfatti di essere entrati a far parte del distretto dell’innovazione bolzanino: «Essere presenti in uno dei più dinamici parchi scientifico-tecnologici di Europa — afferma Nicola Piazza, amministratore delegato di Würth Italia — ci offre la possibilità di conoscere e collaborare con startup innovative, generando un interscambio fondamentale e determinante per sviluppare ulteriori progetti ed entrare in contatto con il mondo del futuro».