Corriere del Trentino

Domeniche senza negozi

La giunta provincial­e presenta un disegno di legge: «Rendere permanenti le chiusure»

- Giovannini

Supermerca­ti chiusi la domenica fino a fine mese, tranne quelli fino a 150 metri quadrati. Lo stabilisce la nuova ordinanza del governator­e Fugatti. Ma la giunta ha depositato un disegno di legge per rendere permanenti le chiusure domenicali. Con l’ordinanza riaprono le sale gioco, congelati gli sport di contatto.

TRENTO Fino alla fine del mese i negozi di alimentari rimarranno chiusi alla domenica, a eccezione di quelli di vicinato (ossia quelli «in locali la cui superficie di vendita non è superiore a 150 metri quadrati»). Lo ha stabilito ieri il governator­e Maurizio Fugatti (firmando la trentadues­ima ordinanza dall’inizio della pandemia). Che però non si è fermato qui: la giunta infatti ieri ha depositato un disegno di legge (a firma dell’assessore Roberto Failoni) che va nella direzione di «rendere permanenti — si legge nella relazione illustrati­va — le chiusure domenicali e festive». Escludendo dal raggio d’azione i comuni turistici. Ma nell’ordinanza di ieri si sancisce anche la riapertura delle sale gioco e la rimodulazi­one del trasporto pubblico. Congelando ancora per qualche giorno il via libera allo sport di contatto.

Esercizi commercial­i

Il punto principale della giornata di ieri, però, rimane quello sulle aperture domenicali dei negozi. Con il duplice passaggio: l’ordinanza che norma la situazione fino a fine mese e il disegno di legge che vuole stabilizza­re le chiusure. Un testo, quest’ultimo, per il quale lunedì il governator­e chiederà ai capigruppo provincial­i la procedura d’urgenza per poterlo votare nella prossima seduta (sempre lunedì Fugatti incontrerà le associazio­ni di categoria). Partendo dall’ordinanza, dunque, domani e domenica prossima i negozi di generi alimentari rimarranno chiusi. Con l’eccezione di quelli di suche perficie inferiore ai 150 metri quadrati dove «eventuali assembrame­nti possono essere più agevolment­e smaltiti». «Il permanere della chiusura delle attività di vendita di generi alimentari nelle giornate di domenica — scrive Fugatti — appare idonea nell’ottica di un bilanciame­nto ponderato tra la tutela della salute pubblica e la tutela del tessuto socio-economico». Non solo: «In questo momento — aggiunge — appare necessario continuare a garantire il riposo nei giorni di domenica agli addetti, affinché possano recuperare gradualmen­te lo stress psico-fisico vissuto fin dalla fase iniziale e più acuta dell’epidemia». Riflession­i, queste, alla base anche del disegno di legge della giunta, punta a rendere permanente la chiusura domenicale degli esercizi al dettaglio: ovvero supermerca­ti e negozi, esclusi per esempio edicole e tabacchi. «I trentini — spiega Fugatti — si sono abituati a fare la spesa dal lunedì al sabato. La volontà è di andare avanti così». Di qui il disegno di legge, che esclude dalla chiusura le zone turistiche e stabilisce una deroga di 15 domeniche all’anno per gli altri territori. Ma l’associazio­ne dei dettaglian­ti è già sul piede di guerra e chiede un passo indietro.

Trasporti

Da lunedì, intanto, cambia il trasporto pubblico. Per il servizio urbano ed extraurban­o su gomma verrà adottato l’orario invernale non scolastico fino alle 21 dei giorni feriali (con servizio di base nei giorni festivi): dopo quell’ora e nei festivi si potrà fruire del servizio a chiamata Elastibus. Servizio ordinario non scolastico per ferrovia della Valsugana e Trento Malè, servizio ordinario incluso festivo per la ferrovia del Brennero. Sul fronte della capienza dei mezzi, l’ordinanza conferma la distanza di un metro. Ma introduce deroghe «sia tra utenti che tra utenti e operatori mediante l’utilizzo anche in verticale delle sedute quando questo avvenga senza il contatto prolungato faccia a faccia e sino al 60% della capacità ove rispettoso del distanziam­ento». Nel dettaglio, per i servizi urbani il limite di occupazion­e degli autobus viene portato al 50% dei passeggeri complessiv­i. Che, tradotto, significa 70 passeggeri sull’autosnodat­o, 25 sugli autobus da 8 metri, tra 40 e 55 posti per i mezzi di 10 e 12 metri. Per quanto riguarda l’extraurban­o, l’ordinanza individua i posti in base alla tipologia, prevedendo anche alcuni posti in piedi. Un esempio: una corriera da 12 metri avrà 28 posti a sedere più dieci in piedi, per un totale di 38 posti. Rimane in ogni caso l’obbligo di indossare la mascherina, di salire con il biglietto o l’abbonament­o in regola (i controlli saranno severi) utilizzand­o porte diverse per la salita e la discesa.

Funivie

Viene fissata al 55% la capienza massima delle cabine delle funivie di Sardagna e di Mezzocoron­a, con obbligo di mascherina per gli utenti, i quali «si rendono responsabi­li del fatto di non aver avuto contatti stretti con persone affette da Covid 19 nei due giorni prima dell’insorgenza dei sintomi e fino a 14 giorni dopo».

Gli altri settori

E da oggi riaprono anche le sale giochi e slot, sale scommesse e sale bingo. Mentre rimane fermo lo sport di contatto. A livello nazionale la data indicata per il via libera agli sport di contatto è quella del 25 giugno. Ma qui si procede con prudenza: se ne riparlerà non prima del 28 giugno. Riprendono, infine, a partire da lunedì anche le cerimonie e i matrimoni.

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