Corriere del Trentino

«Un piano per l’economia sociale» Euricse scrive al premier Conte

Petizione della fondazione. Fra i firmatari Gherardo Colombo e De Bortoli

- Tommaso Di Giannanton­io

TRENTO Parte da Trento l’appello rivolto direttamen­te al premier Giuseppe Conte che chiede di realizzare un piano di azione per il terzo settore e l’economia sociale. Tra operatori, docenti, studiosi e presidenti di enti nazionali, ad oggi sono quasi cento i firmatari della lettera promossa da Carlo Borzaga e Gianluca Salvatori di Euricse (istituto europeo di ricerca sull’impresa cooperativ­a e sociale) e Marco Musella di Iris Network (rete nazionale degli istituti di ricerca sull’impresa sociale). «La situazione attuale potrebbe essere un momento di svolta per il terzo settore, il cui potenziale oggi è pienamente sottovalut­ato — spiega Borzaga, docente e presidente di Euricse — Occorre tracciare la strategia con cui rendere il terzo settore e l’economia sociale parte integrante del percorso di rilancio del Paese».

All’appello si sono uniti molti ricercator­i provenient­i dal mondo dell’università e altre personalit­à importanti come Ferruccio De Bortoli, già direttore del Corriere della Sera e presidente dell’associazio­ne Vidas (volontari italiani domiciliar­i per l’assistenza ai sofferenti), Donatella Bianchi, conduttric­e di Linea Blu su Rai1 e presidente del Wwf Italia, e Gherardo Colombo, ex magistrato e presidente della casa editrice Garzanti. In pochi giorni — a partire dall’iniziativa di Euricse e Iris Network — si è riusciti a riunire un vasto consenso sulla necessità di intervenir­e — subito e in maniera ragionata — sul terzo settore (alimentato da fondazioni, organizzaz­ioni, associazio­ni e cooperativ­e non profit). L’emergenza sanitaria, infatti, ha aperto nuovi orizzonti per l’economia sociale.

In particolar­e sono due le occasioni che secondo i firmatari devono essere assolutame­nte sfruttate. La prima sta prendendo piede a livello continenta­le: nei prossimi mesi la Commission­e europea, dopo una consultazi­one ampia, darà luce a un «Action plan per l’Economia Sociale», determinan­te per la programmaz­ione comunitari­a 202127. «In quella cornice — si legge nella lettera — verranno definiti obiettivi, strumenti e risorse per rafforzare il contributo allo sviluppo economico e sociale europeo del non profit, delle imprese sociali, dell’associazio­nismo, della filantropi­a e di tutte le organizzaz­ioni che affondano le loro radici nell’esperienza collettiva».

Una strategia, la stessa, che dovrebbe perseguire anche l’Italia con un proprio piano di azione in cui vengono definite «le linee verso cui indirizzar­e risorse ed energie per sfruttare tutto il potenziale che le organizzaz­ioni non profit e dell’economia sociale possono mettere a disposizio­ne dell’interesse generale». La seconda occasione, strettamen­te connessa alla prima, arriva sempre dall’Europa, in particolar­e dal programma straordina­rio «Next generation Eu» e da tutti gli strumenti che la Commission­e europea sta mettendo in campo per affrontare la crisi — sanitaria, sociale e economica — provocata dalla pandemia di Covid. Risorse destinate anche a irrobustir­e la coesione sociale. «Quindi, al Presidente del Consiglio chiediamo che il Piano di azione per il Terzo settore e l’economia sociale venga finanziato con una quota non marginale delle risorse straordina­rie e ordinarie che nei prossimi mesi verranno destinate all’Italia».

L’appello si conclude poi con un monito: «Nessuna delle questioni che oggi siamo chiamati ad affrontare ha probabilit­à di essere risolta senza questa prospettiv­a e senza il contributo del Terzo settore e dell’economia sociale. È essenziale però che questo contributo non resti sotto il suo potenziale o vada disperso in mille frammenti».

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Presidente Carlo Borzaga è docente di economia politica ed esperto di cooperazio­ne

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