«Un piano per l’economia sociale» Euricse scrive al premier Conte
Petizione della fondazione. Fra i firmatari Gherardo Colombo e De Bortoli
TRENTO Parte da Trento l’appello rivolto direttamente al premier Giuseppe Conte che chiede di realizzare un piano di azione per il terzo settore e l’economia sociale. Tra operatori, docenti, studiosi e presidenti di enti nazionali, ad oggi sono quasi cento i firmatari della lettera promossa da Carlo Borzaga e Gianluca Salvatori di Euricse (istituto europeo di ricerca sull’impresa cooperativa e sociale) e Marco Musella di Iris Network (rete nazionale degli istituti di ricerca sull’impresa sociale). «La situazione attuale potrebbe essere un momento di svolta per il terzo settore, il cui potenziale oggi è pienamente sottovalutato — spiega Borzaga, docente e presidente di Euricse — Occorre tracciare la strategia con cui rendere il terzo settore e l’economia sociale parte integrante del percorso di rilancio del Paese».
All’appello si sono uniti molti ricercatori provenienti dal mondo dell’università e altre personalità importanti come Ferruccio De Bortoli, già direttore del Corriere della Sera e presidente dell’associazione Vidas (volontari italiani domiciliari per l’assistenza ai sofferenti), Donatella Bianchi, conduttrice di Linea Blu su Rai1 e presidente del Wwf Italia, e Gherardo Colombo, ex magistrato e presidente della casa editrice Garzanti. In pochi giorni — a partire dall’iniziativa di Euricse e Iris Network — si è riusciti a riunire un vasto consenso sulla necessità di intervenire — subito e in maniera ragionata — sul terzo settore (alimentato da fondazioni, organizzazioni, associazioni e cooperative non profit). L’emergenza sanitaria, infatti, ha aperto nuovi orizzonti per l’economia sociale.
In particolare sono due le occasioni che secondo i firmatari devono essere assolutamente sfruttate. La prima sta prendendo piede a livello continentale: nei prossimi mesi la Commissione europea, dopo una consultazione ampia, darà luce a un «Action plan per l’Economia Sociale», determinante per la programmazione comunitaria 202127. «In quella cornice — si legge nella lettera — verranno definiti obiettivi, strumenti e risorse per rafforzare il contributo allo sviluppo economico e sociale europeo del non profit, delle imprese sociali, dell’associazionismo, della filantropia e di tutte le organizzazioni che affondano le loro radici nell’esperienza collettiva».
Una strategia, la stessa, che dovrebbe perseguire anche l’Italia con un proprio piano di azione in cui vengono definite «le linee verso cui indirizzare risorse ed energie per sfruttare tutto il potenziale che le organizzazioni non profit e dell’economia sociale possono mettere a disposizione dell’interesse generale». La seconda occasione, strettamente connessa alla prima, arriva sempre dall’Europa, in particolare dal programma straordinario «Next generation Eu» e da tutti gli strumenti che la Commissione europea sta mettendo in campo per affrontare la crisi — sanitaria, sociale e economica — provocata dalla pandemia di Covid. Risorse destinate anche a irrobustire la coesione sociale. «Quindi, al Presidente del Consiglio chiediamo che il Piano di azione per il Terzo settore e l’economia sociale venga finanziato con una quota non marginale delle risorse straordinarie e ordinarie che nei prossimi mesi verranno destinate all’Italia».
L’appello si conclude poi con un monito: «Nessuna delle questioni che oggi siamo chiamati ad affrontare ha probabilità di essere risolta senza questa prospettiva e senza il contributo del Terzo settore e dell’economia sociale. È essenziale però che questo contributo non resti sotto il suo potenziale o vada disperso in mille frammenti».