Bonus vacanze in partenza, tra Spid e clienti interessati
Pinzger: «Poteva essere più semplice». Battaiola: «Ora tempistiche certe»
Si fa presto a dire bonus vacanze. Il contributo pensato dal Governo per incentivare gli italiani con un Isee inferiore ai 40 mila euro annui a trascorrere le vacanze in Italia e spendibile in alberghi e agriturismi è in partenza il primo luglio. Giovedì sono state rese note le istruzioni per usufruirne: è necessario avere l’identità digitale Spid o la carta d’identità digitale, scaricare l’app Io e fare richiesta. Una volta ottenuto il bonus si dovrà mostrare un Qr code all’albergatore che lo inserirà in un portale dedicato dell’Agenzia delle entrate e applicherà uno sconto dell’80% della somma a disposizione (da 150 a 500 euro a seconda dell’ampiezza della famiglia) sul costo della vacanza. «Un meccanismo troppo complicato — commenta Manfred Pinzger, presidente degli albergatori altoatesini —. Come ogni cosa in italia diventa tutto si complicato con la burocrazia». Una posizione diversa da quella di Gianni Battaiola, presidente degli albergatori trentini: «Mettendo un limite di reddito una verifica andava fatta. E poi si dice spesso che dobbiamo digitalizzare i servizi, questa volta è stato fatto».
Una volta ottenuto il buono, sarà l’albergatore a farsi carico dello sconto applicato al cliente. Per l’esercente la cifra si traduce in un credito d’imposta di pari importo che potrà utilizzare in prima persona o cedere, totalmente o parzialmente, a terzi per il pagamento di beni e servizi. Inizialmente i dubbi degli albergatori erano legati alle tempistiche con cui si sarebbe ottenuto quanto anticipato al cliente. «Ma la situazione è migliorata — commenta Battaiola — perché è stata fatta chiarezza sulle tempistiche. Sarà consentito agli albergatori di recuperare la cifra già nella presentazione del modello f24 del mese successivo». Non pienamente soddisfatto Pinzger: «Si poteva cercare di applicare la misura in modo diverso, senza farla ricadere sugli albergatori».
L’interesse dei clienti è vivo verso la misura e sia in Alto Adige sia in Trentino arrivano richieste dei clienti alle strutture. Gli albergatori, infatti, non sono obbligati ad aderire alla misura. «Come associazione lasciamo libera scelta — spiega Battaiola —, ma è chiaro che essendo una misura che dovrebbe interessare il 73% degli italiani il rischio è di tagliarsi fuori da una buona fetta di mercato». «Anche noi — fa eco Pinzger — consigliamo ai nostri associati di accettare il bonus». Comune anche la posizione sulla mancata possibilità di prenotare attraverso piattaforme come Booking. «Siamo soddisfatti, era una richiesta precisa di Federalberghi», commenta Battaiola. «Meglio così — continua Pinzger — perché si esclude un passaggio attraverso una piattaforma che riduce i ricavi degli albergatori».
Il bonus vacanze sarà utilizzabile non solo nelle strutture alberghiere, ma anche negli agriturismi. «L’interesse dei clienti c’è — commenta Walter Rier del reparto marketing di Gallo Rosso —, ma i proprietari degli agriturismi sono un po’ scettici. Sarebbe importante che tutto il portale su cui l’esercente dovrà caricare il buono fosse disponibile anche in lingua tedesca». Qualche remora sul processo arriva anche da Alessandro Vaccari, coordinatore dell’Associazione agriturismi trentini: «È un procedimento che aumenta il carico burocratico delle aziende — spiega —, ma è chiaro che per i clienti è una misura attrattiva. Fino ad ora è arrivata meno richiesta di quanta potevamo aspettarcene, ma senza indicazioni precise potrebbe essere anche normale. La scelta — conclude — spetterà al singolo imprenditore, ma credo che alla fine in tanti si adegueranno per essere competitivi sul mercato».
Per cercare di aiutare il settore in Trentino, l’Ente bilaterale del turismo ha stanziato 4 milioni di euro. Fondi che andranno a integrare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore.