Aliù e Salviato si presentano «Squadra al top»
Giacca presenta i primi due colpi per la D. Gementi: «Trattiamo Scotto, nessuna follia per Marangon»
Un attaccante da 60 gol in due stagioni e mezzo e un difensore con più di 200 presenze in serie B. Dopo aver ufficializzato un tecnico come Carmine Parlato capace di vincere quattro campionati di serie D, il Trento ha presentato ieri mattina Grasjan Aliù e Simone Salviato. Il lavoro del direttore sportivo Attilio Gementi comincia a dare i suoi frutti e ancora non è, ovviamente, finita.
Aliù: «Il grande fascino di Trento»
«Inizialmente volevo provare un’esperienza in Lega Pro e le proposte non mancavano. Poi però ho capito che il fascino di una piazza come Trento, anche se inquarta serie, è unico. Non ho mai vestito la maglia di una squadra che rappresenta una città, il tutto senza considerare l’ottimo rapporto che mi lega a Gementi e il fatto che dopo essermi confrontato con il presidente Mauro Giacca ho capito che qui c’è grande serietà e un’enorme voglia di continuare a crescere. Ho sempre buttato in campo il 110 percento e continuerò a farlo, non vedo l’ora di iniziare a lavorare per costruire qualcosa di importante. Non esistono particolari segreti che ti aiutano a segnare tanto se non la volontà di migliorarsi sempre e comunque. Non dobbiamo nasconderci mi sembra evidente che l’obiettivo sarà quello di lottare sino alla fine della stagione per il primo posto».
Salviato: «Motivazioni al massimo»
«Credetemi non sarà un problema trovare le motivazioni per fare bene in serie D dopo aver giocato con squadre come Bari e Livorno. Per esperienza personale so bene che le brutte figure sono sempre dietro all’angolo se non scendi in campo al massimo della concentrazione. Personalmente appena ho saputo della possibilità di tornare a Trento (Salviato ha vestito la maglia gialloblù nella stagione 2005 2006 ndr) non ci ho pensato un solo secondo. Ho già avuto modo di lavorare con Parlato e ricordo un allenatore sanguigno, molto attento alla fase difensiva ma capace di ascoltare e di rapportarsi con il gruppo. Avere lui in panchina è un lusso per questa serie, per quanto riguarda invece i rapporti con gli under noi più esperti dovremo essere bravi a non creare alibi per loro. A me il “nonnismo” non è mai piaciuto, mi allenerò sempre al massimo per far capire che solo attraverso il lavoro si può crescere».
Gementi: «La serietà prima di tutto»
«Continuo a portare avanti un mercato che predilige l’uomo al giocatore. Sia chiaro cerco di ingaggiare profili che in campo possano fare la differenza ma per me sono più importanti la serietà e la professionalità. Ecco, sotto questo punto di vista, con Aliù e Salviato siamo in una botte di ferro, potranno anche sbagliare come tutti ma lo faranno impegnandosi e senza mai tirare indietro la gamba. Con Scotto le trattative stanno proseguendo ma di certo non c’è nulla mentre sul fronte Marangon ci tengo a dire che non c’è mai stata nessuna maxi offerta da parte nostra. Più complicato invece il discorso legato agli under, i giovani più interessanti delle società di serie A vogliono giustamente aspettare un ingaggio tra i professionisti quindi non dobbiamo farci prendere dall’ansia».