Cabine insonorizzate con il legno di Vaia
La start up di un 26enne fassano. «Propongo il benessere nei posti di lavoro»
Dalla tempesta Vaia che nel 2018 ha spazzato via oltre 14 milioni di alberi in Trentino a Moonly, la start up innovativa e benefit fondata da Matteo Piazzi, ventiseienne di Moena. Con il legno caduto ha creato Mood, cabine esperienziali e insonorizzate per il mondo aziendale dove lavorare in totale privacy e serenità. Inoltre è stato sviluppato Moon, una piattaforma digitale sempre per il benessere aziendale: «Una Spotify dove scegliere tra centinaia di contenuti».
TRENTO Dalla tempesta Vaia che in Trentino ha spazzato via 14 milioni di alberi a Moonly srl, una startup innovativa che mira a combattere stress e ansia e a ripristinare il legno caduto in Trentino. A dare vita al progetto Matteo Piazzi, 26 anni di Moena, che ha sviluppato la società unendo le amate Dolomiti al benessere attraverso due prodotti. «Moon», una piattaforma digitale attiva da febbraio in piena emergenza coronavirus, con centinaia di contenuti audio e video (meditazione, ginnastica posturale, ricette, musica, suoni e sfondi trentini), che grazie a un equipe di psicologi, coach e medici specializzati offre supporto con percorsi di psicologia insieme a Mic, un coach virtuale. E «Mood», cabina insonorizzata per il mondo aziendale realizzata con il legno della val di Fassa schiantato da Vaia, per lavorare in totale privacy o rilassarsi i avvolti dalle immagini del lago di Carezza. Alla base dei progetti: le Dolomiti. E lo scopo benefico. Per ogni cabina venduta (5.000 euro il prezzo del prodotto la cui produzione è appena stata avviata) vengono piantumati 10 nuovi alberi. Sei finora quelle acquistate da un’azienda bresciana, 500 invece gli abbonamenti a «Moon» ( 6,75 al mese).
«La piattaforma è una specie di Spotify della salute — spiega Matteo, responsabile del progetto di corporate wellness, affiancato da 7 collaboratori — l’emergenza Covid-19 ha messo in primo piano il benessere sul posto di lavoro: c’è chi soffre di ansia e insonnia, c’è chi si sente depresso e si lascia andare dal punto di vista fisico. È un momento difficile». Da queste considerazioni il giovane, senza esperienza nel mondo del design, dell’architettura o dell’informatica — finite le scuole superiori (ragioneria) si trasferisce a Verona dove si specializza come personal trainer e consulente aziendale nell’ambito del corporate wellness (benessere aziendale) — in poco tempo riesce a riunire un’equipe di psicologi, coach, medici e tecnici per dar vita al progetto con lo scopo di portare il benessere delle sue Dolomiti nei posti di lavoro.
«Già nei giorni della tempesta del 2018 — racconta — trovandomi dai miei genitori a Moena ho cominciato a elaborare un progetto che coinvolgesse il mio territorio e che si inserisse nel benessere aziendale di cui mi occupo». L’idea prende però forma un anno dopo, nel 2019 quando, tornato dall’estero, in una notte di luna piena vicino al lago di Carezza, uno dei luoghi più colpiti da Vaia, realizza come aiutare a ripristinare il bosco portando allo stesso tempo la sensazione di pace e tranquillità che caratterizza quei luoghi nel mondo del lavoro. «Ho così pensato alla creazione di un posto esperienziale e insonorizzato dove lavorare con più produttività, più serenità e meno stress: la cabina Mood. Sempre in riva a quel lago era già nata qualche mese prima l’azienda Moonly srl con il primo progetto relativo al benessere aziendale, la piattaforma digitale per web e app». E una delle idee innovative della piattaforma è Mic, «un piccolo bot nato proprio durante l’emergenza pandemica — aggiunge Piazzi — che accompagna nella scelta dei contenuti a seconda delle esigenze in una sorta di Netlix del benessere aziendale: invece dei film si scelgono lezioni, musica o molto altro» .
I progetti sono già partiti bene: la start up trentina sarà ospite di alcuni programmi televisivi e gli ordini da parte delle aziende ci sono. Un buon riscontro per Pazzi, che sottolinea: «Ci piacerebbe molto che questo nostro progetto partito da una disgrazia possa risuonare il più lontano possibile, anche come fonte di ispirazione per tutti i giovani che stanno vivendo un periodo difficile». Investendo, magari — auspica — in collaboratori trentini, perché no, fassani.