Corriere del Trentino

Il governator­e e la partita finanziari­a «Da Roma forse altri 120 milioni»

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Il Veneto ha agito prima, ma è stato l’unico. Ancora oggi siamo a 1300/1500 tamponi al giorno e proseguire­mo anche se ora decresce la disponibil­ità di volontari».

Presidente, lei difende l’operato di questi mesi. Perché questa incertezza nel confermare il direttore dell’Azienda sanitaria Bordon?

«Bordon è un’eccellenza a livello nazionale e noi stiamo lavorando bene con lui. Dopodiché il suo contratto scade nel maggio 2021. Discutere di un rinnovo a undici mesi dalla scadenza è un unicum nella storia della Provincia. Bordon ha una richiesta importante, Bologna è una piazza prestigios­a. Certo, c’è il rischio di dover affrontare una recrudesce­nza e non vogliamo rimanere scoperti. Tra quindici giorni decideremo, auspichiam­o di trovare la quadratura del cerchio con lui».

La pandemia ha mietuto vittime e emarginato alcune categorie. Tra queste i bambini, i giovani, gli studenti finiti fuori focus.

«Nell’assestamen­to di bilancio 60 milioni saranno dedicati alla ripartenza della scuola a settembre perché servono investimen­ti infrastrut­turali e nelle risorse umane. Procederem­o con nuove assunzioni — per una spesa di 30-40 milioni — e proporremo contestual­mente anche un accordo ai sindacati della scuola per incrementa­re il numero delle ore degli insegnanti. Dai nidi alle superiori avremo più classi, con meno alunni, dobbiamo riorganizz­are tutto. Alcuni milioni di euro andranno per i nuovi spazi scolastici e poi c’è il tema dei trasporti. Con la capienza al 50% o lo stesso autobus compie un doppio viaggio, puntando sugli ingressi scaglionat­i a scuola, oppure ricorriamo ai privati (come Cta) che stiamo già utilizzand­o. La forzatura sulle riaperture di nidi e materne, unici in Italia, è una sperimenta­zione in vista di settembre».

A proposito di assestamen­to, a luglio andrete in Aula. Ma con quali risorse?

«Questo è il tema dal momento che il governo non ci ha ancora risposto. Partiamo dal segno negativo dei 350 milioni di calo del Pil. Finora abbiamo ricevuto da Roma 120 milioni, un ulteriore stanziamen­to di un miliardo per le speciali (e dunque ulteriori 120 milioni per Trento e Bolzano, ndr) dovrebbe essere incluso in un emendament­o che sta girando da un ministero all’altro e che è l’esito del tavolo con il ministro Gualtieri. Ma non c’è certezza. In aggiunta possiamo contare su 150 milioni di avanzo e sull’indebitame­nto che può arrivare a 100-150 milioni. Altre risorse arriverann­o dalla Regione e dai dividendi. Ma la parte statale manca e noi riproporre­mo la sospension­e del contributo al risanament­o del debito pubblico».

Il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) può essere una soluzione ma non ora.

«L’ultima volta che ho sentito parlare il premier Conte ha affermato che non aveva capito quale fosse la condiziona­lità del Mes...noi abbiamo bisogno di risposte. Il governo sta facendo cassa con i soldi delle Regioni. Tra ordinarie e speciali avevamo domandato 5,2 miliardi, ne sono stati stanziati 1,2. E poi...»

E poi?

«Se non ci fosse stata la spinta delle Regioni non avremmo mai riaperto, i negozi sarebbero ancora chiusi perché Conte era prigionier­o dei protocolli Inail. Sulle scuole idem, siamo ripartiti da soli»

Nell’autunno caldo si svolgerann­o anche le elezioni comunali. A Trento la coalizione di centrodest­ra ha smarrito qualche tassello durante il lockdown. Agire per il Trentino sostiene ora Marcello Carli, Fratelli d’Italia è reticente su Alessandro Baracetti e con il nuovo commissari­o Urso potrebbe reiterare questa posizione. Sullo sfondo si parla di candidati alternativ­i: Marcello Condini.

«Il mio auspicio e l’invito a

Le critiche

La mancata chiusura degli impianti? Non è stata così decisiva. Tamponi? La scienza aveva indicato i sintomatic­i

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Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti: è in carica dal 2018
(Foto Pretto) Piazza Dante Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti: è in carica dal 2018

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