Graiff (Astalli): «I Comuni si occupino di accoglienza»
Un ragazzo della Sierra Leone tiene alto un cartello con scritto «il mio sangue è rosso come il tuo». In poche righe sintetizza il messaggio che anche quest’anno la Giornata mondiale del rifugiato cerca di veicolare: l’uguaglianza di tutti i cittadini, la pari dignità, il diritto ad essere accolti, aiutati, sostenuti. Ieri, in piazza Duomo, una manifestazione organizzata dall’associazione Il gioco degli Specchi con il sostengo di Centro Astalli e Forum per la Pace ha celebrato l’evento, molte le persone che hanno partecipato: «Nel mondo ci sono ottanta milioni di profughi — ha spiegato Stefano Graiff, presidente del Centro Astalli — ma di questi quanti sono i rifugiati? La sfida è che tutti lo diventino. La sfida è quella di un’Europa-rifugio, che metta al primo posto la dignità degli esseri umani, quelli che spesso muoiono sulle spiagge europee». Ma la sfida è anche alla politica: «Quelli che dicono di aiutarli a casa loro sono gli stessi che tagliano i fondi per la cooperazione internazionale. Ma se la Provincia decide di non occuparsi di accoglienza, se ne occupino i Comuni, se ne facciano carico anche in Trentino le amministrazioni così come succede nel resto d’Italia con l’Anci».