SACRO CUORE, LE TRE FESTE (FRA FEDE, FALÒ DEMONI E NAPOLEONE)
Ifuochi del Sacro Cuore possono essere sintetizzati in tre festività della fine di giugno. La prima è il solstizio d’estate che quest’anno si festeggia 1l 20 di giugno. Solstizio deriva da «sol stetit», letteralmente, il sole si ferma .Questo accade in due giorni dell’anno, uno verso la fine di dicembre (solstizio d’inverno), e l’altro verso la fine di giugno, (solstizio d’estate) nei quali l’asse terrestre raggiunge il punto di massima inclinazione rispetto al Sole. All’incirca il 20- 21 giugno, quando il Polo Nord punta verso il Sole, gli abitanti dell’emisfero boreale vivono la giornata più lunga e la notte più corta dell’anno. Questo è il solstizio d’estate.
I solstizi sono simboli del confine tra il mondo dello spazio e quello del tempo. Momenti di sospensione, dove può accadere tutto e il rovescio di tutto, buchi nel tempo e nello spazio, porte. Attraverso queste porte si svolge sia l’anno che la vita umana che comincia, spiega Schneider, con la nascita nella zona melmosa dell’inverno, si sviluppa nel tempo, culmina con il sole d’estate che si sposa con la Luna e poi inizia la sua discesa verso la morte.
Nel cristianesimo la figura centrale della settimana del solstizio è Giovanni. Dunque la seconda festa dei fuochi è la festa di San Giovanni Battista il 24 giugno. Il Battista è colui che introduce l’uomo nella caverna cosmica, da illuminare con i fuochi, simbolo del sole solstiziale. Il rito serve per scacciare demoni e streghe che in questo «buco nero» provocato dalla «fermata del sole» si scatenano.
La terza ricorrenza è quella che in Tirolo si chiama la notte dei fuochi che rinnova, anno dopo anno il patto con il Sacro Cuore di Gesù. I monti si vestono di falò, fra tradizione, storia e fede. Anche quest’anno, nonostante le precauzioni che riguardano la pandemia, all’ottava del Corpus Domini, sulle pendici dei monti della nostra terra ardono suggestivi fuochi raffiguranti il Sacro Cuore di Gesù. Fuochi grandi, altri più piccoli, alcuni a distanza, altri più vicini, fuochi che incendiano la notte in memoria di antichi riti e di sempre attuali devozioni..
La devozione affonda le sue radici già nel misticismo medioevale, ma acquista particolare rilievo nel XVII secolo, soprattutto in Francia. Un sacro cuore di stoffa, cucito sul petto, fu il simbolo dell’insurrezione della Vandea che scoppiò nel marzo del 1793. A questa seguirono le varie «Vandee italiane», in opposizione alla occupazione del generale Buonaparte che si preparava a ricongiungersi col generale Moreau, per marciare assieme verso Vienna, occupando il TiroloIl tre giugno 1796 fu espresso solennemente il voto nel Duomo di Bolzano, davanti all’immagine del Sacro Cuore, voto per dedicare la nostra terra al Sacro Cuore di Gesù.
Durante l’insurrezione contro i francobavaresi, Andreas Hofer rinnovò il patto con il Sacro Cuore. Era il 30 maggio 1809. Dopo cinque giorni di durissimi scontri al Berg Isel, i tirolesi trionfarono e Andreas Hofer proclamò, il 6 giugno, la festa del Sacro Cuore come festa di tutto il Land, come rinnovo del patto