Colonie e campeggi, ecco cosa cambia con le molte restrizioni
Trento si riorganizza, ma le linee guida sono un freno Più della metà dei 500 bambini che s’iscrivono sarà esclusa Don Leonardelli: «Attività in piccoli gruppi, ci proviamo»
TRENTO Gli aggiornamenti si susseguono uno dopo l’altro. L’ultimo è di venerdì scorso: via ai pernottamenti a carattere residenziale (e quindi anche ai campeggi) e alla presenza di volontari di età pari o superiore a 16 anni come operatori per i mini gruppi (non solo maggiorenni dunque). Due novità che potenzialmente potrebbero allargare la platea dei giovani coinvolti nelle attività estive organizzate da parrocchie e associazioni di oratorio. Ad oggi, infatti, su all’incirca 500 bambini e adolescenti della città che in tempi normali avrebbero partecipato a colonie diurne e campeggi, più della metà rischia di rimanere esclusa per la sospensione/riduzione delle attività estive parrocchiali.
Le nuove linee guida — presentate nel protocollo «gestione in sicurezza dei servizi conciliativi e estivi 2020 per bambini e adolescenti» aggiornato venerdì dalla giunta provinciale — potrebbero segnare una svolta all’estate dei più piccoli e dare un sostegno in più alle famiglie: oltre ai campeggi e alla possibilità di avere un operatore minorenne (+16) per ogni gruppo, è stata data l’autorizzazione agli enti gestori di organizzare e gestire attività sportive (anche in centri acquatici) e sono state incluse le mense scolastiche e le sale dei ristoranti come sedi per il consumo dei pasti. Ma ciononostante le misure di sicurezza — legittime agli occhi di tutti i parroci della città — continuano a essere estremamente limitanti.
Partendo dalle parrocchie di Trento Nord — Cristo Re, Roncafort, Piedicastello, Solteri e Vela — sono più della metà i giovanissimi che potrebbero restare fuori dalle attività estive: si passerà da un centinaio a una quarantina di ragazzi. «Sarà una cosa più ridotta sia nei tempi che nelle modalità, ma stiamo cercando comunque di dare ai ragazzi un momento di aggregazione e di crescita umana — spiega il sacerdote delle cinque chiese parrocchiali, don Mauro Leonardelli — In particolare, dovremmo riuscire a organizzare attività per tre gruppi di bambini delle elementari e per due gruppi di ragazzi delle medie, oltre a qualche attività con gli adolescenti». Le attività si potranno svolgere solo in piccoli gruppi: sette bambini più un operatore per la fascia d’età 611 anni, dieci ragazzi più un operatore per la fascia 11-17 anni e per uno o due ragazzi con disabilità è prevista la presenza di un altro operatore. Inoltre, per tutta la durata dell’attività, i gruppi (e gli operatori) non potranno incontrarsi o mescolarsi (in più, materiali e giochi dovranno essere igienizzati prima di essere utilizzati da un altro gruppo).
«Le linee guida sono tutte condivisibili — osserva don Francesco Viganò, responsabile della pastorale giovanile di Trento — ma forse per gli adolescenti le procedure potevano essere semplificate, soprattutto per quanto riguarda le singole giornate pensate come momento di aggregazione. Con l’ultimo aggiornamento è stato previsto un adolescente per gruppo, ma i ragazzi di 14-15 anni continuano a essere considerati al pari dei bambini». Una condizione che ha contribuito alla riduzione del bacino di volontari a disposizione come operatori per i singoli gruppi. Questo e tanti altri fattori, come la carenza di spazi (per ogni bambino devono essere garantiti quattro metri quadrati) e le rigide norme igieniche da rispettare (tra cui la sanificazione giornaliera degli ambienti), hanno determinato così il dimezzamento dei servizi estivi. Anche le parrocchie di Trento Sud — Bolghera, San Bartolomeo, San Giuseppe, San Pio X e Clarina — potrebbero coinvolgere meno della metà dei ragazzi che la scorsa estate avevano aderito a colonie diurne (Grest) e campeggi: complessivamente si passerà da circa 300 a circa 130 giovani.
Mentre le parrocchie di Trento Centro — da San Martino al Santissimo Sacramento di Corso 3 Novembre — hanno deciso di sospendere i servizi estivi e organizzare insieme un’unica settimana di Grest dal 29 giugno al 3 luglio. Una colonia che sarà fortemente limitata negli orari: tre ore al mattino negli oratori e due uscite giornaliere. Al momento sono una cinquantina i ragazzi iscritti, la stessa platea che solitamente registravano le sole parrocchie di San Pietro e San Martino. «In questo caso la novità positiva è che finalmente siamo riusciti a mettere insieme le parrocchie del centro città facendo un lavoro collettivo — spiega don Francesco Viganò — Ora, inoltre, con i nuovi aggiornamenti si potrebbe rimettere tutto in discussione per quanto riguarda i campeggi». Parrocchie e associazioni di oratorio (e non solo) avranno tempo fino al 15 luglio per presentare i progetti al Comune.
Don Viganò
«Linee guida condivisibili, ma forse per gli adolescenti potevano essere semplificate»