Scuola, in classe il 14 settembre. Il 3 inizia l’asilo
Bisesti: 45 milioni per riaprire in sicurezza. Zeni (Pd): «Perché la varechina per la pulizia?»
TRENTO Dopo l’emergenza Covid-19 gli studenti trentini torneranno in classe lunedì 14 settembre. L’ultimo giorno di scuola è fissato per il 10 giugno 2021. Mentre il 3 settembre apriranno ai più piccoli le scuole dell’infanzia che chiuderanno il 30 giugno del prossimo anno. Questo il calendario per l’anno scolastico 20202021 fissato ieri dalla giunta provinciale su proposta dell’assessore all’istruzione Mirko Bisesti.
«Abbiamo lavorato costantemente, in questi mesi difficili — ha commentato l’assessore — all’obiettivo di riaprire regolarmente le nostre scuole. Nell’assestamento di bilancio c’è un investimento molto importante, ben 45 milioni di euro, che serviranno per garantire una riapertura in presenza e in sicurezza, quindi con le opportune misure di sicurezza». La data del 14 settembre – ha detto ancora Bisesti – è stata decisa «in coerenza con le indicazioni nazionali, ma soprattutto per dedicare i primi giorni di settembre al recupero dei debiti formativi più gravi accumulati nel corso del difficile anno scolastico appena trascorso, con particolare attenzione agli studenti disabili e con bisogni educativi speciali». Ancora: «Per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, i bambini rientreranno il 3 settembre, ma abbiamo riservato le giornate di martedì 1 e mercoledì 2 a quelle attività, senza la presenza dei bambini, necessarie ad assicurare il regolare avvio del servizio scolastico».
Ogni istituzione scolastica potrà fissare 2 giorni per ulteriori festività. Anche le lezioni dei percorsi di istruzione e formazione professionale iniziano, obbligatoriamente, lunedì 14 settembre 2020, ad esclusione dei percorsi di quarto anno successivi al conseguimento della qualifica professionale, la cui data di inizio può essere fissata diversamente, per ragioni legate alla specificità dei percorsi formativi.
E in attesa di ripartire, il consigliere Luca Zeni ha presentato un’interrogazione all’assessore Bisesti per capire come mai i protocolli per le scuole prevedano che si possano usare per le pulizie esclusivamente etanolo (alcol etilico) al 70% e ipoclorito di sodio (varechina) al 0,1. Varechina peraltro eliminata da tempo dalle scuole perché più aggressiva su superfici e per le persone. Al contrario, i protocolli approvati dalla giunta per i centri estivi consentono l’utilizzo di tutti i prodotti virucidi presenti sul mercato autorizzati dal Ministero della salute, come previsto dalle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero stesso. Zeni nell’interrogazione chiede pertanto le ragioni di tale scelta e della diversità di previsione tra scuole e centri estivi, «e se la giunta non ritenga di armonizzare la previsione consentendo anche alle scuole di utilizzare i prodotti autorizzati presenti sul mercato, generosamente meno aggressivi su superfici e persone (e spesso meno costosi) rispetto ad alcol etilico e varechina».