«Che brutto non toccarsi, ma c’è il parco»
Alla mattina gli occhi lucidi del pianto miscelano il distacco dai genitori e la lunga pausa scolastica che, per i bambini dell’ultimo anno di materna, non è coinciso con un rito finale. Dopo quattro ore la voce di Alina (nome di fantasia) — nemmeno sei anni — fuori dalle scuole «Gorfer» a Centochiavi ha un altro tono e le pieghe della bocca salgono a dipingere un sorriso. Il suo primo giorno di scuola elementare è già memoria.
Cos’hai provato il primo giorno di scuola dopo tanti mesi di sospensione?
«Una grande emozione che non avevo nei giorni precedenti. Mi è dispiaciuto lasciare mamma, papà e sorellina».
Dunque più felice o triste?
«Felice perché in classe abbiamo disegnato e ho conosciuto nuovi bambini. La scuola, poi, è molto bella».
Fino al banco hai dovuto indossare la mascherina. Cosa ne pensi?
«È un po’ brutto perché non riesco a respirare bene e a volte mi cade. Le maestre ci hanno chiesto di indossarla anche quando andiamo a svuotare il “fa’ punte”».
I banchi sono staccati, ti dispiace?
«Sì mi dispiace, con gli altri bambini non ci possiamo abbracciare e toccare nemmeno con la mascherina. Ma al parco è diverso...».
Dove hai mangiato la merendina durante la ricreazione?
«Siamo rimasti un po’ in classe e poi siamo andati nel corridoio».
Che idea ti sei fatta del virus?
«Fa male alle persone, ho avuto paura di prenderlo. Spero che presto tutto finisca».
Ti sono mancati gli amici durante il periodo di chiusura delle scuole in cui bisognava rimanere in casa?
«Sì anche se giocavo intorno al nostro condominio e poi ho ritrovato gli amici quando hanno riaperto il parco. La scuola materna, invece, non mi è mancata».
Cosa ti aspetti dalla scuola?
«Di fare i compiti, studiare matematica e scienze».
E italiano e inglese?
«Anche».
Hai paura che la scuola possa chiudere a causa del virus?
«Sì mi fa paura, ma penso che non chiuderà più».
Con gli altri bambini non possiamo abbracciarci e mi dispiace. Il virus fa male alle persone, ho avuto paura di prenderlo