Le vacanze in autunno non risollevano il Garda: previsto un calo del 10%
Lo dice Confturismo. Ma sul Garda previsto un calo del 10%
L’indice di fiducia del viaggiatore italiano, pubblicato da Confturismo-Confcommercio, riporta l’ennesimo risultato negativo per il turismo, anche a settembre al di sotto dei valori pre-Covid. Ma una nota positiva si legge, anche per la nostra regione, nelle previsioni per la stagione autunnale. Se il comparto turistico potrà galleggiare, sarà grazie ai flussi domestici. In particolare, a sollevare le presenze c’è un rinnovato interesse dei turisti per le città d’arte, le città e i piccoli borghi. Anche per la montagna, a quanto pare. Gli italiani che programmano short break tra settembre e novembre, infatti, scelgono l’Italia e prediligono il TrentinoAlto Adige. Dal lago di Garda, però, ancora prenotazioni incoraggianti non se ne vedono. Da una parte, a causa di una sempre più diffusa tendenza alle prenotazioni «last last minute», dall’altra a causa del maltempo.
L’analisi di ConfcommercioSgw, diffusa ieri, sonda le opinioni di 1.002 persone tra i 18 e i 74 anni. Alla domanda «dove soggiornerà o dove intende soggiornare tra settembre e novembre 2020», emerge la propensione degli italiani a non volersi muovere oltre i confini del paese. Il 92% degli intervistati, infatti, palesa un interesse per il territorio nazionale. Solo l’8% opta per destinazioni estere, scegliendo principalmente paesi come la Germania e l’Austria. Le mete extra-europee praticamente scompaiono.
Nel ventaglio delle destinazioni italiane più gettonate il Trentino-Alto Adige è al secondo posto. Rispetto al mese di agosto, ottimo rispetto alle aspettative per il comparto turistico locale, c’è un 3% di persone in più disposto a raggiungere la regione. La percentuale, sul totale, è del 14%. Ma dal fronte trentino del lago di Garda, che d’autunno solitamente raccoglie un bacino importante di viaggiatori, ancora non arrivano i segnali positivi che prospetta l’indagine. Le prenotazioni, a causa della pandemia, hanno preso una piega del tutto nuova. Anche da parte della clientela straniera, di norma incline a pianificare le vacanze in largo anticipo, arrivano prenotazioni co 24 ore di anticipo rispetto alla data di arrivo. «Segnali positivi ancora non se ne vedono — spiega Marco Benedetti, presidente di Garda Trentino, l’azienda di promozione turistica con sede a Riva del Garda —. Già da 15 giorni riceviamo prenotazioni dall’oggi al domani. Per quanto riguarda la durata della permanenza, non ci discostiamo dai mesi passati: si tratta di soggiorni brevi, che variano dai tre ai quattro giorni».
Se per il momento, nonostante le poche prenotazioni in agenda, «si continua a buon ritmo», la stagione autunnale registrerà in prospettiva una brusca frenata rispetto al 2019. «Mancherà un 10% delle presenze. Da una parte perché non si sono potuti tenere eventi di rilievo che di solito richiamavano turisti, dall’altra a causa della crisi del congressuale fieristico, l’ autunno non potrà certo considerarsi sullo stesso livello di agosto e settembre. Inoltre, i viaggi organizzati sono in grande difficoltà, viste le restrizioni sulle compagnie di trasporto. E nel periodo autunnale i gruppi di turisti erano una fonte importante di arrivi», continua il presidente di Garda Trentino.
In più, c’è l’incognita data dal meteo. «L’interesse per il lago, tra ottobre e novembre, è legato soprattutto a un’idea di vacanza attiva che preveda trekking, vela e bici - fa notare Benedetti - Attività outdoor, che necessitano quindi di buone condizioni metereologiche». Una boccata d’ossigeno è attesa per fine mese, con gli arrivi dalla Germania. In pochi viaggiatori, però, hanno messo le mani avanti. Forse per indecisione dovuta all’incognita dei contagi da Covid. Forse perché tanto sanno che, nell’annus horribilis del turismo, camere se ne trovano anche decidendo all’ultimo minuto.