Otto Comuni tornano al voto A Riva, Arco e Rovereto sindaci uscenti a caccia del bis
TRENTO A Rovereto, Arco e Riva del Garda il centrosinistra sarà chiamato oggi a respingere l’assalto del centrodestra nelle urne del ballottaggio aperte dalle 7 alle 21, con gli scrutini che inizieranno subito. Dopo essersi confermato a Trento grazie alla sostituzione del ritornato professore Alessandro Andreatta con Franco Ianeselli, il centrosinistra insegue l’en plein delle riconferme con gli uscenti Francesco Valduga (Rovereto), Alessandro Betta (Arco) e Adalberto Mosaner (Riva del Garda). Ad insidiarli c’è un centrodestra rampante, con i candidati Andrea Zambelli (Rovereto), Giacomo Bernardi (Arco) e Cristina Santi (Riva del Garda) che tentano di cambiare il colore della città. Ma anche in altri cinque comuni trentini – Avio, Caldonazzo, Novella, Vallelaghi e Volano – i cittadini saranno chiamati di nuovo al voto per scegliere il loro sindaco.
A Rovereto, seconda città della Provincia per popolazione, si gioca la partita più importante. Valduga non è riuscito per un soffio ad evitare il secondo turno, fermandosi al 48% dei voti. Il vantaggio di partenza nei confronti di Zambelli (31%) è importante. A fare la differenza saranno gli elettori che al primo turno hanno scelto Gloria Canestrini (13,9%), candidata di Europa Verde e Rinascita Rovereto. Canestrini ha preferito non esporsi per appoggiare uno dei due sfidanti lasciando libertà di scelta ai suoi elettori. Un orientamento che le ha attirato critiche anche dall’interno del suo schieramento, con Sinistra italiana che ha ribadito che non è possibile rimanere neutrali contro Lega e Fratelli d’Italia.
Ad Arco il vantaggio di Betta su Bernardi è meno consistente di quello di Valduga. La differenza al primo turno è stata di poco meno di 11 punti percentuali: 34,4% per Betta, 23,5% Bernardi. Ma a sparigliare le carte al primo turno è stata soprattutto Chiara Parisi, candidata civica e ambientalista che ha sfiorato il colpaccio del ballottaggio arrivando a meno di cento voti di distanza dall’esponente del centrodestra. Come Canestrini, anche Parisi ha scelto di non schierarsi con uno dei due candidati nonostante i ripetuti segnali lanciati dal sindaco uscente per trovare un accordo programmatico.
L’occasione più ghiotta per il centrodestra è quella di Riva del Garda: Mosaner (34,7%) ha ottenuto sì una manciata in più di voti rispetto a Santi (32,9%), ma ha anche dovuto incassare l’apparentamento tra l’avversaria e il terzo arrivato Mauro Malfer (27,9%). L’accordo con Malfer è arrivato al fotofinish e «senza discorsi sulle poltrone» ha spiegato Santi giovedì al Corriere del Trentino, ma ha sorpreso. Il malumore si è diffuso all’interno della coalizione di Malfer, con la segreteria provinciale del Patt che dopo aver lasciato autonomia decisionale ai poli del territorio ha dovuto incassare amaramente un’alleanza con il centrodestra, l’unica di queste elezioni.
Variegata la situazione negli altri cinque Comuni. Ad Avio, paese del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, il candidato di centrodestra Ivano Facchetti (42,1%) sfida l’autonomista Maco Pilati (21,4%). A Caldonazzo è sfida tra due consiglieri di maggioranza uscenti: Elisabetta Wolf (39,8%) e Riccardo Giacomelli (31,4%). Nel neonato Comune di Novella si sceglie tra Alessandro Rigatti (42,4%) e Donato Preti (33,7%), mentre a Vallelaghi è corsa all’ultimo voto tra Lorenzo Miori (48,9%) e Federico Sommadossi (47,7%). Infine Volano, dove il giovanissimo Emanuele Volani (28,4%) cerca di insidiare la riconferma di Maria Alessandra Furlini (47,1%).
Alto Garda Sfida aperta fra Santi (centrodestra) e Adalberto Mosaner (centrosinistra)