L’acqua diventa arte
La mostra «Let it Flow» alla Cattani di Bolzano Nataly Maier: il colore in dialogo tra le tele
«Le composizioni si spostano si muovono dentro il campo visivo, scivolano al margine, arrivano da un altrove o tendono a nuovi traguardi», afferma l’artista Nataly Maier che, nella nuova mostra personale Let it flow alla Galleria Antonella Cattani di Bolzano, ha scelto di dare centralità all’interpretazione di un elemento naturale, fortemente simbolico: l’acqua.
È l’acqua nel suo fluire ad assumere le connotazioni di una cascata che si dissolve infine nel colore monocromo della tela, quasi a tornare nella sua condizione naturale di calma e immobilità.
L’evento-colore che, nel percorso di Nataly Maier, si attesta come un elemento di codifica della realtà e delle sue apparenze, si impone nel dialogo tra le venti tele in esposizione, rilanciando la concretezza fisica del colore stesso e del suo potere narrante.
Le opere sono concepite come dittico, animate da un forte senso di reciprocità: il tono della pittura monocroma si identifica con la natura essenziale del soggetto che si svela nella parte superiore dell’opera. il linguaggio pittorico dell’artista germanica attinge dunque dalla realtà per riproporsi in un processo di astrazione inteso a modulare il valore emotivo e semantico del dipinto.
La ricerca, iniziata da Nataly Maier artista tedesca di Monaco di Baviera negli anni 80’ con la fotografia e lo studio dei fenomeni legati alla luce, come spettro di una modulazione infinita di una stessa realtà, è alla base dello sviluppo del suo percorso artistico.
Dal 2002 il suo lavoro si concentra sulla pratica pittorica, sulla trasposizione tonale di esperienze emozionali di situazioni ed oggetti. Il rapporto tra l’opera e la fonte da cui prende origine non è comunque mai di tipo semplicemente associazionistico o didascalico, ma assolutamente intimo e soggettivo.
L’esperienza percettiva si rivela come intersezione tra un soggetto ed è ciò che sperimentiamo, ciò che ci resta della sua visione. Si tratta di qualcosa di estremamente impalpabile eppure di così concreto come l’effetto sonoro del fluire dell’acqua nelle cascate dipinte da Nataly Maier per questa mostra personale.
La pubblicazione del libro Nataly Maier- Percorsi di pittura 1990 -2020 con testi a cura di Matteo Galbiati accompagna l’esposizione Let it flow, visitabile fino al 16 ottobre 2020.
Nataly Maier vive e lavora a Milano e Starnberg. Dopo gli studi in filosofia al LeibnizKolleg di Tubinga, ha frequentato la scuola di fotografia a Monaco di Baviera. Negli anni ’80 si è dedicata al superamento bidimensionale del linguaggio fotografico con la realizzazione di fotosculture.
Dal 2002 la sua ricerca si concentra sempre più sulla pittura. Nel suo percorso resta costante il modo di procedere per strutture duali: nei dittici separa l’immagine dal suo colore impiegando l’antica tecnica della tempera all’uovo.
Tra le mostre personali e partecipazioni ad esposizioni si segnalano: Metropolis and Bows, Ballinglen Arts Foundation, Ballycastle, Irlanda | La pregnanza del colore, Fondazione Antonio Calderara a Vacciago di Ameno (No), Painting Collage, Soeffger Gallery St. Pauls, Minnesota, Taylor Gallery, Dublino, Homage an eine Sehnsucht, Villa Romana, Firenze.
Nel 2019 ha ricevuto il Premio Michetti, Fondazione Michetti, Francavilla al Mare.
La Galleria Antonella Cattani contemporary art presenta la sua prima personale Ut pictura poesis nel 2005 alla quale seguono Sconfinitudine nel 2010, Tonalità elettive nel 2016 e ora Let it flow.