Corriere del Trentino

Sinner sfida Nadal Panatta lo elogia: «Se la giocherà»

Roland Garros, il 19enne oggi sfida la leggenda. Il mito azzurro: «Presto Jannik sarà nella top ten»

- di Francesco Barana

«Mi sono quasi pentito di aver scritto quel tweet, non vorrei mettere pressione al ragazzo...». Adriano Panatta, ultimo vincitore italiano del Roland Garros nel 1976, mito indiscusso del nostro tennis, ma anche uomo di television­e e radio, sa come gira la perversa giostra della comunicazi­one applicata allo sport. E’ bastato appunto il suo tweet di domenica sera («Io al posto di Nadal non sarei tranquillo, secondo me Sinner è già pronto a giocarsela quasi alla pari e prestissim­o entrerà in top ten»), poche ore dopo l’impresa di Jannik Sinner contro Zverev agli ottavi del Roland Garros, per scatenare social e mass media: «Mi stanno chiamando in tanti, ma ho già detto tutto con quel tweet e poi Sinner va lasciato in pace e fatto giocare...».

Panatta, quel tweet ha fatto rumore...

«Nadal è Nadal, ovvio, non sono un cretino. Ma non è più un ragazzino, ha 35 anni, un po’ consumato lo è anche lui e il suo tipo di tennis è molto dispendios­o. Mentre Sinner non è più solo un talento del futuro, è già un giocatore vero, che come ho scritto presto sarà top ten».

La differenza tra i due non è più così abissale?

«Dico che Nadal, se vuole vincere contro Sinner, deve essere Nadal al 100% e giocare molto bene”.

E Sinner?

«È forte, giovane, gagliardo, nel pieno dell’energia e non ha niente da perdere».

A Roma Nadal non era al top, a Parigi invece non ha lasciato neanche un set...

«È cresciuto, ma solo con Sinner si vedrà quanto. Anche Sinner a Roma non era nelle sue migliori condizioni sennò mica si fermava agli ottavi».

Sinner l’aveva già conquistat­a l’anno scorso...

«Si vedeva che aveva qualcosa in più, bastava solo lasciarlo crescere. Lasciamolo in pace e non riempiamoc­i di ‘seghe’ mentali su di lui».

I paragoni però già si sprecano, chi lo accosta ad Agassi, chi a Djokovic...

«I parallelis­mi lasciano il tempo che trovano. Sinner ha un tipo di tennis che mette in difficoltà chiunque. La prima volta che l’ho visto sono rimasto colpito da come gioca e da come sta in campo».

Ecco, com’è il Sinner visto da Panatta?

«Da fondo campo è già quasi al top: dritto e rovescio ci sono, e serve pure molto bene. Deve migliorare qualcosa a rete, ma quello arriverà».

Ha poche variazioni dicono i detrattori. Lei che era il re del tennis di puro stile che dice?

«Ma è il suo gioco che è potente e aggressivo, e così funziona. Vedrete però che lavorerà anche su altro. Tra i giovani però nessuno sa stare in campo come lui»

Cosa intende dire?

«A livello tattico e di personalit­à è già maturo. A 19 anni gioca come uno di 26. Di giocatori bravi ce ne sono, ma lui vedi che è un’altra cosa».

Della Next Gen fanno parte anche Auger-Aliassime e Shapovalov, pochi anni più su c’è Tsitsipas già affermato. Come lo colloca Sinner?

«Un giocatore in grande ascesa, che ha margini di migliorame­nto incredibil­i e la testa giusta. Se Shapovalov avesse la testa di Sinner sarebbe già numero uno».

In conferenza stampa si è percepito un Sinner lucido nel parlare di Nadal, come se si sentisse in grado di batterlo...

«Ed è giusto che ne sia convinto. Sinner è un ragazzo e avrà ancora alti e bassi, ma spero che domani (oggi, ndr) possa avere un “alto” e battere Nadal».

A livello tattico e di personalit­à è già maturo

A 19 anni gioca come uno di 26 Di giocatori bravi ce ne sono, ma lui lo vedi che è un’altra cosa

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Oggi a Parigi il 19enne Jannik Sinner sfiderà il mito Rafa Nadal nei quarti di finale del Roland Garros
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