Betta trascina i dem «Sono orgoglioso»
Riconfermato alla guida del Comune di Arco il sindaco di centrosinistra Alessandro Betta è già al lavoro e rivoluziona la giunta. Roberto Zampiccoli sarà vicesindaco. Betta: «Arco un modello da seguire».
ARCO La fascia tricolore ad Arco non cambia spalla: Alessandro Betta, sindaco uscente e candidato della coalizione del centrosinistra, ha vinto nettamente il ballottaggio di domenica, ottenendo quasi il 61% dei voti (4.133 voti). «Ringrazio cittadine e cittadini che hanno creduto in noi e nel nostro progetto — ha commentato ieri Betta —. Non vogliamo perdere tempo: oggi pomeriggio (ieri, ndr) incontriamo il presidente Fugatti per parlare dei danni causati dal Sarca in questi giorni di maltempo». Si sono rivelati insufficienti invece gli sforzi del candidato del centrodestra Giacomo Bernardi, fermatosi sotto il 40% delle preferenze (2643 voti, 1500 in meno rispetto al sindaco uscente): «Prendo atto che si sia persa una grande occasione per la città per portare fino in fondo una proposta seria di cambiamento e rinnovamento. In consiglio porteremo il nostro entusiasmo dialogando con Betta, se lo vorrà».
Il risultato è stato netto. Nonostante il calo dell’affluenza alle urne passata dal 65,88% del primo turno al 47,21% del secondo, Betta, che partiva con un vantaggio netto nei confronti di Bernardi, è stato in grado di racimolare quasi 900 voti in più al ballottaggio, contro i soli 400 recuperati dallo sfidante in un confronto che ha visto il terzo e il quarto classificato autoescludersi dalla contesa. Sia Chiara Parisi sia Roberto De Laurentis, infatti, hanno scelto di non concludere apparentamenti prima e accordi di programma con i due candidati sindaci. Una scelta per cui Bernardi recrimina: «Credo che ci sia stata una certa miopia da parte loro. Con un dialogo costruttivo e non esclusivo penso che avremmo potuto capitalizzare quella voglia di rinnovamento che i cittadini avevano messo in piazza al primo turno». Peraltro De
Laurentis si collocava nello stesso alveo politico di Bernardi, una frattura però che non si è ricomposta penalizzando la corsa dello sfidante.
Il rieletto Betta lascia ancora uno spiraglio per portare avanti idee comuni: «Un’apertura minimale rimane per un accordo sulle idee con Parisi, ma siamo disponibili al confronto con tutti i candidati sindaci per progetti che possano essere in linea con il nostro pensiero».
Nelle prossime ore Betta sarà chiamato a definire la nuova giunta. Anche se per il momento preferisce non sbilanciarsi su incarichi e ruoli, Betta ammette che un interlocutore privilegiato esiste, quel Roberto Zampiccoli della lista «Arco civica e autonomia» (7,25% dei consensi), che con 157 preferenze è stato il nome più votato al primo turno nelle liste della coalizione Betta escludendo il Partito democratico, sembra essere un nome papabile per ricoprire la posizione di vicesindaco. «Zampiccoli è stato fondamentale per la nostra coalizione — spiega il sindaco — e molto presto inizierò a dialogare con lui per trovare la soluzione migliore». Quello che Betta ammette, però, è che la giunta sarà pesantemente rinnovata: «Credo che sia giusto, con un consiglio comunale profondamente cambiato, che anche la giunta sia nuova ad eccezione di chi è entrato in corsa». Tradotto: escludendo Zampiccoli e Dario Ioppi è plausibile che la squadra di Betta sarà molto diversa da quella che ha terminato la scorsa legislatura.
Con la sua vittoria e la sconfitta di Mosaner nella vicina Riva del Garda, Betta rimane l’unico sindaco del Pd nei primi cinque Comuni trentini. «Per me — commenta il sindaco — è un orgoglio perché il Pd di Arco è un modello a cui si può guardare, anche se non è l’unica strada per vincere. Lo schema proposto a Trento con Franco Ianeselli, per esempio, è altrettanto funzionale. Da sempre qui ad Arco — conclude — abbiamo dato spazio ai giovani e al rinnovamento. Senza personalismi, ma mettendo al centro compattezza e continuità, due caratteristiche che penso piacciano agli elettori».
Il neosindaco
Sono l’unico eletto dem nei primi cinque Comuni? Arco è un modello a cui si può guardare