Valduga: con il Pd anche nel 2023
Il sindaco riconfermato di Rovereto guarda alle Provinciali. E il Patt fissa i paletti: avanti con il modello Trento
Dopo i ballottaggi di domenica, che hanno visto un centrosinistra in buona salute e una Lega non brillante nonostante la conquista di Riva, si guarda già al 2023. Il riconfermato sindaco di Rovereto, Valduga, plaude all’alleanza con il Pd e il Patt rilancia il modello Trento.
TRENTO
Simone Marchiori scorre con lo sguardo cifre e percentuali del secondo atto di una tornata elettorale delicata. E sorride: «I risultati sono buoni» assicura il segretario provinciale del Patt. Che prima tratteggia il bilancio degli autonomisti. Ma poi va oltre. E, prendendo a modello i progetti di Trento e Rovereto, guarda alle provinciali del 2023. Fissando già alcuni paletti in vista dei confronti che si apriranno per definire alleanze e schieramenti. Con un punto fermo su tutti: «Il Partito autonomista non può siglare intese con partiti sovranisti e nazionalisti».
Segretario Marchiori, il ballottaggio di domenica ha chiuso una tornata particolare, segnata dalla pandemia e caratterizzata da una campagna elettorale ferragostana. Qual è il bilancio del Patt?
«Come segretario sono assolutamente soddisfatto. Partendo dal primo turno, il Patt ha ottenuto risultati importanti. Ne cito uno per tutti: a Volano, da solo, il nostro partito ha sfiorato il 25% delle preferenze. Non siamo andati al ballottaggio, ma abbiamo conquistato un quarto dell’elettorato».
Il Patt si è presentato da solo anche ad Avio con Marco Pilati, che però al ballottaggio ha dovuto lasciare lo scettro al candidato sindaco del centrodestra. La vittoria, del resto, sarebbe stata difficile.
«Mi permetto di far notare che ad Avio abbiamo mancato la vittoria per poco più di cento voti. È stata una grande prova di forza in casa del governatore Maurizio Fugatti».
A Riva del Garda, invece, il Patt si è unito proprio a quel centrodestra osteggiato altrove, tanto che da Trento è partita qualche presa di distanza. L’ex sindaco Mosaner ha parlato addirittura di «alleanza innaturale».
«Il caso di Riva è particolare e giocato molto a livello locale. Il ballottaggio, di fatto, si è caratterizzato quasi come un referendum su Mosaner e la sezione locale ha seguito una richiesta di cambiamento dell’elettorato: ora ci auguriamo che si crei una giunta in grado di rappresentare tutti i rivani. Ma sia chiaro: a Riva non c’è stata alcuna alleanza organica e questo passaggio non condizionerà le scelte del partito, in particolare sui limiti che consideriamo non valicabili».
Vale a dire?
«Il Partito autonomista non può stringere alleanze con partiti sovranisti e nazionalisti. Questo sarà anche un paletto in vista del 2023».
Nel 2023 si rivedrà il centrosinistra autonomista? Trento ha segnato un riavvicinamento insperato.
«Finora non abbiamo stretto alleanze organiche, lo ripeto. Questa tornata ha dimostrato la necessità di allargare i perimetri dei partiti in particolare alle civiche: il caso di Rovereto ne è un esempio. Quindi ragioneremo con loro per capire il contributo che potranno dare. Trento inoltre ha dimostrato che quando si ragiona fuori dagli schemi, partendo innanzitutto dai temi e scegliendo le persone giuste in base ai programmi, si riesce a vincere. Questo è il sistema sul quale si deve scommettere anche in vista dell’appuntamento del 2023: un modello che può funzionare non solo al livello comunale».
Il bilancio
Ad Avio abbiamo mancato la vittoria per poco più di un centinaio di voti. È stata una grande prova di forza a casa del governatore Fugatti. Sono molto soddisfatto dei risultati