Bisesti: «Gli eletti sono la nuova classe dirigente». Maestri: «Noi autorevoli»
Segretari pronti ad avviare il percorso verso le provinciali Il Carroccio: «Conta la squadra». I dem: «Dialogo aperto»
Entrambi vedono il bicchiere mezzo pieno. Nell’analisi dei risultati del ballottaggio di domenica, i segretari di Lega e Pd esordiscono allo stesso modo. Esprimendo, cioè, soddisfazione per l’esito del voto. E segnando anche un’altra lettura comune, questa volta in vista del 2023: nelle competizioni elettorali — sottolineano sia Lucia Maestri che Mirko Bisesti — il segreto della vittoria rimane quello dell’unità.
«Nel complesso — ribadisce la segretaria dem — sono soddisfatta del risultato nei Comuni dove il Pd si è dimostrato asse portante». A Trento, ma anche a Rovereto, «dove — prosegue Maestri — si è attuato un esperimento notevole e pienamente riuscito». Meno a Riva, «dove è mancato l’allargamento della coalizione». E dove il Patt si è sfilato, andando con il centrodestra: «Il Patt si è diviso a metà, un pezzo ha sostenuto Mosaner» precisa la dem. «Ma la segreteria provinciale delle Stelle alpine — aggiunge Maestri — ha preso le distanze. E la Lega comunque ha vinto di 140 voti. Pensavano di stracciare Mosaner e così non è stato». E il Pd? «Esce da questa tornata con un sindaco in meno, ma molto robusto nella capacità di fare coalizione» risponde Maestri. Di più: «Il Pd oggi è più autorevole e nel 2018 nessuno ci avrebbe creduto. È una forza da cui non si può prescindere per costruire una coalizione vincente». Una situazione da cui partire in vista del 2023: «Abbiamo seminato bene e siamo radicati. Ora andiamo avanti nella strada che abbiamo iniziato a costruire». Cercando dunque di avvicinarsi alle persone e di allargare la coalizione. «Dobbiamo fare tesoro di questa positiva esperienza — conclude Maestri — e aprire tavoli di lavoro per cercare convergenze su temi e valori».
Parte dal risultato di domenica anche Bisesti. Dicendosi felice soprattutto per Arco e
Riva, «dove — osserva il segretario del Carroccio — ho lavorato personalmente perché erano territori particolarmente deboli e roccaforti della sinistra». Alla fine, la Lega ha conquistato Riva, «facendo eleggere un sindaco donna. Una piazza complicatissima, ma siamo riusciti ad arrivare al ballottaggio e a vincere». Obiettivo che è mancato a Rovereto: «Ma lì — dice aspro
Bisesti — chi diceva che non sarebbe mai andato con il Pd ha stretto un’alleanza con loro. Buon lavoro. Noi ripartiamo da qui per vincere a Trento e Rovereto tra cinque anni». Guardando, prima, al 2023: «Abbiamo dimostrato — sottolinea il segretario della Lega — che dove il centrodestra si presenta compatto vince. Dove invece emergono personalismi si fa fatica a passare. Il 2023 è lontano ma non così tanto. Dobbiamo andare avanti così». Costruendo anche quella classe dirigente che manca al Carroccio: «Il fulcro da cui partire sono i consiglieri, i sindaci e gli assessori eletti. La squadra si è rafforzata di molto. E anche il dialogo con le forze civiche e locali ha dato i frutti sperati. Abbiamo dimostrato di essere disposti a rinunciare anche ai nostri uomini pur di raggiungere il risultato migliore per il territorio. Seguendo un messaggio in cui crediamo: conta la squadra». E a esultare per la vittoria di Santi è anche Matteo Salvini: «La splendida Riva del Garda dopo decenni di sinistra ha un sindaco della Lega!» scrive su Facebook il leader del Carroccio.