«Matrimoni con duecento persone? Così chiudiamo»
TRENTO Dopo il crollo dei banchetti per i matrimoni che stavano raggiungendo il 20% del lavoro rispetto all’anno scorso, con una perdita dell’80%, arrivano i numeri contingentati con un massimo di 200 persone secondo il prossimo Dpcm in preparazione dal governo Conte a penalizzare un settore già in fortissima crisi: quello dei catering. Una quindicina le aziende rappresentative sul territorio, che rischiano in alcuni casi di non proseguire. «Duecento persone sembrano tante, ma non è così quando si muove la macchina organizzativa di un catering, specie con le misure di sicurezza e di igienizzazione messe in campo per evitare contagi», spiega Danilo Moresco, che tra Moresco group service e il Ristorante da Pino di San Michele all’Adige dà lavoro a 24 dipendenti fissi più molti altri. E aggiunge: «Nel settore le aziende sono tutte messe malissimo, devono essere aiutate, altrimenti sarà un disastro, finora non è stato fatto nulla per il settore: non so cosa succederà dopo l’1 febbraio quando non ci sarà più il blocco dei licenziamenti». Le precauzioni per evitare i contagi sono molte, «dalle mascherine che invitiamo a mettere, ai tavoli distanziati e non più di 10 per tavolo fino al plexiglass al buffet e ai guanti usa e getta».
Anche la Risto3 attraversa qualche difficoltà. «Il servizio catering è stato sicuramente il più penalizzato nel settore della ristorazione (stimiamo una contrazione del 85% del fatturato) soprattutto perché è completamente ferma la convegnistica — spiega il direttore Stefano Raffaelli — . I servizi richiesti sono soprattutto di fornitura e per un numero ridotto di persone, garantiti rispettando tutte le normative in particolare distanze, gel disinfettante, mascherine». E per le aziende è molto apprezzata la novità di Risto3 di packet-coffee o packet-lunch: cofanetti individuali sigillati, dolci o salati, per i coffee break, forniti di tovagliolo e forchettina monouso.