Corriere del Trentino

Case di riposo, l’Upipa chiede test e tamponi più frequenti

La richiesta di Upipa dopo il focolaio di Pinè

- M. Z.

Èmolto preoccupat­a Francesca Parolari presidente di Upipa per «l’inatteso e forte rialzo dei casi» esplosi (nuovamente) nelle case di riposo trentine dopo i 30 positivi in una sola struttura a Montagnaga di Pinè: 22 ospiti e 8 operatori. Struttura dove, per il momento sono state bloccate le visite tra anziani ospiti e i parenti secondo il protocollo Covid scattato con i contagi e i positivi trattati come malati di coronaviru­s pur essendo per ora senza sintomi o con sintomi lievi. «Perché anche con tutte le precauzion­i, anche degli operatori, che comunque fuori hanno una famiglia, con il primo freddo è accaduto il focolaio: è un equilibrio fragilissi­mo», dice Parolari.

E ieri in piazza Dante terzo sit-in dei parenti degli ospiti delle Rsa manifestan­do sotto la Provincia e chiedendo protocolli meno stringenti per le visite nelle strutture per anziani: visite troppo diradate, con il divieto del contatto e un sistema che deprimereb­be gli anziani, denunciano i manifestan­ti nel sit-in, al quale risponde a distanza l’assessora alla salute Stefania Segnana, annunciand­o che il tema sarà affrontato oggi in un vertice tra assessorat­o, Azienda sanitaria, Upipa e Spes. L’incontro è previsto questa mattina alle 8.15 in Provincia. Sulle modalità di visita agli

ospiti l’assessora Segnana ha detto: «La responsabi­lità per le visite è del direttore sanitario, quindi sarà a discrezion­e delle case di riposo se mantenere e come le visite e poi valuteremo caso per caso».

Anche per la presidente Parolari la situazione non è semplice con i nuovi casi in aumento. «Il sistema è fragile, non ci aspettavam­o un ritorno così veloce e forte: è la conferma che è un sistema fragilissi­mo quello della Rsa, regge solo se si fa attenzione a tutto il contesto. Un’attenzione costante, una regia stabile: non possiamo avere linee guida che a volte vengono modificate come i tamponi, prima ogni 15 giorni ai nostri operatori ed ora una volta al mese, a causa dell’avvio della scuola e il surplus di lavoro nei laboratori: serve piuttosto aumentare le capacità di farli», perché se non si intercetta­no subito i casi , crolla il fragile castello. Questa la priorità. Poi il lavoro in sinergia con Upipa Spes e Azienda sanitaria e Provincia, per le linee guida nuove e per allentarle o stringerle, che sia frutto di un pensiero concentrat­o sui bisogni delle strutture. «In generale, serve per le Rsa un’attenzione costante e fare scelte maturate all’interno del contesto delle strutture».

Sul tema tamponi Parolari anticipa: «Noi chiederemo tamponi più frequenti, e attendiamo che ci forniscano i tamponi rapidi che ci hanno promesso a breve, una parte è già stata distribuit­a in qualche struttura del Breggio. E poi sottoporre­mo il problema di come gestire gli isolamenti con stanze da tenere però libere perché la Provincia spinge per nuovi ospiti, viste le molte richieste, e di tenere pochi per l’isolamento: una situazione non semplice, ecco perché l’esigenza delle diagnosi veloci».

Sulle strutture di transito come a Volano, con malati Covid e persone di transito (ospiti in periodo di quarantena prima di entrare nelle strutture) che ha già 15 ospiti (le suore e, alcuni anziani del territorio e alcuni della Rsa di Montagnaga), si può arrivare fino a 80 posti. E se si aggrava la situazione nelle Rsa ci saranno altre due strutture di transito ad Ala (22 posti di transito) e Dro (11). Temi anche questi da affrontare oggi. «Partendo dalla creazione di un gruppo di lavoro misto, che sia stabile».

Parolari

Il sistema è fragile pur con tutte le precauzion­i, non esiste il “rischio 0” nelle residenze

Segnana

Sulle visite tra parenti e ospiti delle strutture è a discrezion­e dei direttori valuteremo i casi

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Preoccupat­a Francesca Parolari

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