Orsi, Fugatti fa dietrofront: ora non sono pericolosi
Revocata l’ordinanza, Enpa esulta. Lav: «Liberate M57». Altri tre esposti in Procura
TRENTO «Le attività di monitoraggio, presidio e informazione svolte dal Corpo forestale hanno determinato un drastico calo delle situazioni potenzialmente pericolose per l’incolumità pubblica». Dietrofront del governatore Maurizio Fugatti sulla cattura degli orsi. Il presidente ha firmato un’ordinanza con la quale revoca la precedente del 27 agosto scorso che disponeva la cattura di plantigradi «potenzialmente pericolosi».
Esulta l’Enpa: «Una risoluzione tattica, certamente, per far decadere la nostra azione legale, ma che è, con tutta evidenza, la nostra vittoria». L’ordinanza è stata adottata poco prima della scadenza dei termini per la presentazione al Tar degli atti, rimarca l’associazione animalista che parla di «una decisione presa all’ultimo minuto». I numerosi ricorsi alla giustizia amministrativa, gli esposti in Procura e i primi passi compiuti dalla magistratura trentina, che ha già aperto quattro fascicoli d’indagine dopo gli esposti e la consegna della relazione dei carabinieri del Cites sul sopralluogo al Centro faunistico Casteller, potrebbero aver pesato sulla decisione del presidente. Ma è possibile che anche le tensioni con Roma — il ministro all’ambiente Sergio Costa si è sempre dichiarato contrario alla cattura dei plantigradi — abbiano spinto la governance trentina a cambiare idea. Va detto però che siamo a ottobre, con l’arrivo del freddo i plantigradi si stanno preparando al letargo, quindi i rischi di nuovi «incontri» con l’uomo vengono meno. In questo momento è più difficile che facciano danni in quanto stanno cercando la tana. Fugatti ha comunque disposto con la nuova ordinanza di continuare fine al 30 novembre il monitoraggio degli spostamenti dei plantigradi con particolare attenzione ai comuni di Andalo — dove il 22 agosto scorso un orso, M57, ha aggredito il carabiniere Diego Balasso mentre stava passeggiando insieme a un’amica — e a Dimaro Folgarida «per scongiurare ulteriori episodi che possano mettere a repentaglio l’incolumità dei cittadini», precisa la Provincia. E ora la Lav del Trentino chiede la liberazione di M57 «detenuto illegalmente nel recinto del Casteller».
Intanto, dopo il terremoto scoppiato nel mondo animalista in seguito al sopralluogo dei carabinieri inviati dal ministro al Casteller, continua lo sciopero della fame di due attiviste e ieri sono stati depositati in Procura altri tre esposti. Il pm Carmine Russo è già al lavoro e sta analizzando il report consegnato lunedì dai militari forestali nel quale viene denunciata «una situazione di stress psicofisico grave» dei tre plantigradi ospiti nell’area, ossia M49, M57 e l’orsa Dj3. Nel report i carabinieri hanno allegato anche una sorta di diario del periodo di monitoraggio, da marzo a settembre, degli orsi al Casteller, stilata dal dottor Roberto Guadagnini, capo veterinario Grandi Carnivori del Trentino. Nella cartella clinica viene evidenziato il mutamento del comportamento di Dj3 dopo l’arrivo di M49 (il 27 aprile) e M57 (il 22 agosto). Il veterinario descrive come si alimentano e gli atteggiamenti dei tre plantigradi: M49, che non predilige la carne, già pochi giorni dopo la cattura ha cercato di distruggere i fili elettrici (ha disattivato la recinzione elettrica per ben 14 volte), mentre Dj3 ha paura dei due maschi e smette di alimentarsi. «La situazione dei due maschi appare sotto controllo con l’ausilio dei farmaci», si legge nella cartella.
Il report
Il veterinario nella relazione descrive le abitudini alimentari e gli stati di stress dei tre animali