Corriere del Trentino

Shop Center, 15mila ingressi nell’ultima domenica

Il direttore Morelli: «Tornati i numeri del passato». Cause alla Provincia, Poli dice no

- Ri. Li.

TRENTO Se i segretari di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno chiesto alla Provincia di attivare immediatam­ente un tavolo di contrattaz­ione per regolare le domeniche lavorative nel commercio dopo lo stop inflitto dal Tar alla giunta Fugatti, anche i negozianti vogliono dire la loro: «Aprendo la domenica l’afflusso degli altri giorni non è calato. Questo vuol dire che se dobbiamo chiudere, il fatturato di quel giorno è completame­nte perso». La posizione di Marco Morelli, direttore dello Shop Center Valsugana, è chiara, le aperture domenicali sono un respiro di sollievo dopo il lockdown e garantisco­no maggiori entrate agli esercenti dei centri commercial­i. «Abbiamo fatto 15mila ingressi domenica scorsa, è la quarta che possiamo fare e finalmente stiamo rivedendo i numeri dello stesso periodo dell’anno scorso» continua.

La grande distribuzi­one non è l’unica a favore della libertà di scelta per quanto riguarda le aperture: «I nostri affiliati che sono i negozi singoli e di famiglia del centro storico sono in grande maggioranz­a a favore delle aperture domenicali. Non è detto che tutti aprano la domenica, anzi alcuni non aprono mai nemmeno nel weekend ma tutti vogliono la libertà di farlo per approfitta­re di momenti di grande movimento o di uno dei tanti festival che arrivano nella nostra città». A parlare è Giorgio de Grandi, presidente del Consorzio Trento Iniziative che si fa portavoce di tutti i commercian­ti del centro storico di Trento. Il segretario dell’associazio­ne commercio al dettaglio di Confcommer­cio Ermanno Sartori precisa: «Il sentiment cambia molto a seconda della categoria merceologi­ca. Gli alimentari sono rimasti aperti durante il lockdown quindi hanno risentito meno della crisi rispetto alla categoria del no food. L’abbigliame­nto invece ha riscontrat­o pesanti perdite e contraccol­pi a livello economico ed è sicurament­e la categoria che beneficia di più dalla possibilit­à di restare aperti la domenica».

Serpeggia tra le fila degli esercenti l’ipotesi di una causa contro la Provincia per i presunti danni economici causati dalle domeniche chiuse. «So che qualche nostro associato si è interessat­o al fine più che altro di presentare ricorso, poi si è mossa la Provincia con la delibera del 29 settembre che ha reso turistico tutto il Trentino e allora si sono fermati e non sono andati più avanti. So che i grandi centri commercial­i e la grande distribuzi­one organizzat­a ci stanno pensando» conclude. Mauro Poli, responsabi­le area marketing e sviluppo della catena di supermerca­ti Poli Orvea prende subito le distanze: «non è assolutame­nte nei nostri piani» ha detto mentre de Grandi promette il supporto della sua associazio­ne se uno degli affiliati decidesse di portare la provincia in tribunale.

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