Corriere del Trentino

Fondi romani, oggi in aula il piano finale da 165 milioni

- Di Margherita Montanari Mar.Mo.

Sui 217 milioni che dovrebbero arrivare da Roma per compensare al mancato gettito durante i mesi della pandemia, la giunta ha fatto già i conti alcune settimane fa. Quando si è ritrovata a ragionare sul piano da presentare al governo centrale sull’utilizzo dei fondi del recovery fund, il governo provincial­e ha messo le mani avanti, predispone­ndo l’indebitame­nto dal 2021 al 2023 e palesando le intenzioni di spesa sul fondo di riserva Covid. Dei 217, solo 165 saranno stanziati subito. I restanti 52 saranno accantonat­i fino al 2021. Intanto, si procede col ragionamen­to sulle risorse «sbloccate». E già questa mattina il presidente della Provincia Maurizio Fugatti dovrebbe esporre in Consiglio provincial­e, punto per punto, l’impostazio­ne definitiva di Piazza Dante di fronte a un pacchetto di risorse consistent­e.

Nel piano presentato a metà settembre alle associazio­ni di categoria e alle parti sociali, e fresco di discussion­e in prima commission­e, la priorità sono le opere pubbliche. A questa voce il governo provincial­e prevede di riservare ben 72 milioni. Quarantaqu­attro dovranno supportare i settori economici, particolar­mente colpiti dalla crisi

provocata dal Covid-19. Commercio, turismo e industria i principali beneficiar­i. Altro fronte spostato in prima linea dalla pandemia è quello delle Rsa e delle strutture sanitarie. Da qui l’intenzione di prevedere, alla voce sanità, 17 milioni per l’acquisto di strumentaz­ioni mediche per rafforzare le strutture per anziani. Altri 10 milioni vertono sul lavoro, per confluire nell’agenzia provincial­e; altri 10 comuni. Una decina confluisco­no nelle iniziative di edilizia sociale, e in particolar modo per la ristruttur­azione di alloggi pubblici Itea.

Un piano che non trascura le istanze presentate dalla Federazion­e trentina della cooperazio­ne ai vertici provincial­i venerdì scorso. Federcoop presentava un prospetto di idee la cui realizzazi­one costerebbe 60 milioni. Piazza Dante ha deciso di dare l’ok ad istanze che valgono l’esatta metà, ossia 30 milioni. Sui restanti trenta, però, ha rassicurat­o via Segantini, dicendo che farà valere le proposte in sede di manovra di bilancio, a dicembre. Non resteranno dunque fuori.

Va ricordato che a sua disposizio­ne la Provincia avrà anche i contributi in arrivo da Bruxelles e dei fondi ritagliati grazie al piano di indebitame­nto triennale (350 milioni dal 2021 al 2023). Mentre sul fondo di riserva e sul piano di indebitame­nto le cifre sono decise, degli aiuti europei non è ancora chiara la portata. L’Unione Europea ha stanziato per l’Italia 209 miliardi e il Trentino conta di ottenerne l’1%, l’equivalent­e di 2 miliardi e 11 milioni. Ma realistica­mente ne arrivi meno della metà, se non addirittur­a le briciole.

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Il governator­e Maurizio Fugatti (a destra), insieme agli assessori Achille Spinelli (a sinistra) e a Roberto Failoni (al centro)
Consiglio Il governator­e Maurizio Fugatti (a destra), insieme agli assessori Achille Spinelli (a sinistra) e a Roberto Failoni (al centro)

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