Corriere del Trentino

Liberi Dentro, «nelle carceri c’è fame di cultura» Ogni mese a Trento scrittori e registri, obiettivo fare da ponte tra città e detenuti

- Riccardo Lichene

TRENTO «Liberi da Dentro è un’attività di rete che vuole mettere insieme le realtà di volontaria­to che si preoccupan­o del fatto che in questa città c’è un carcere e che viene percepito dalla popolazion­e come qualcosa a sé stante e non integrato alla città». Così Alberto Zanutto, presidente della Scuola di Preparazio­ne Sociale di Trento vuole descrivere il progetto “Liberi Dentro”, composto da una serie di iniziative per avvicinare il carcere alla cittadinan­za. «Noi lavoriamo sulla cultura – continua – non ci occupiamo di strategie di gestione legate alla giustizia ma siamo motivati dall’idea che è necessaria una giustizia riparativa: giuste pene e giusti modi di sopportare queste pene. In questo senso noi lavoriamo affinché le persone rielaborin­o l’esperienza in termini narrativi e partecipin­o a laboratori di lavoro teatrale piuttosto che letterario e quindi possano maturare consapevol­ezza del perché della loro esperienza nell’ottica di un reintegro con la città». A causa del Covid gli eventi di quest’anno (il progetto è alla sua terza edizione) non potranno svolgersi con pubblico, studenti e detenuti insieme ma ogni singola iniziativa sarà ripetuta tre volte: nella casa circondari­ale, nelle scuole e con la cittadinan­za di Trento. «L’evento che più ci piace citare è quello che faremo venerdì (domani, ndr) alle 20.30 al teatro San Marco (per iscriversi è necessario prenotarsi sul sito ndr) ovvero la presentazi­one di un film realizzato con la Corte Costituzio­nale che si è presa l’impegno di andare in alcuni istituti correziona­li per trovare chiavi di lettura alternativ­e alla gestione tradiziona­le delle carceri. Possiamo intervenir­e per trasformar­e il modo tradiziona­le di gestire le carceri che tende a separarle di netto dalla cittadinan­za. Lì ci sono relazioni, lì ci sono persone e lì c’è anche fame di cultura e ricostruzi­one dei propri profili personali». Da ottobre a giugno 2020 è in programma un evento culturale al mese ed è già confermata la presenza di scrittori di punta come Marco Malvaldi, Annalisa Graziano e Adolfo Ceretti.

«È necessaria una giustizia riparativa: giuste pene e giusti modi di sopportare queste pene»

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