Corriere del Trentino

Movida, ora scatta il coprifuoco

Santa Maddalena, giro di vite dalle 22 alle 6. Fugatti insiste con Boccia: più autonomia

- Dongilli

Come annunciato, ieri il sindaco di Trento Franco Ia- neselli ha firmato un’ordinanza per cercare di arginare gli assembrame­nti nella zona di Santa Maria Maddalena: stop alla movida (e al consumo di alcol dalle 22 alle 6). A livello provincial­e, intanto, il governator­e Maurizio Fugatti ha firmato l’ordinanza che conferma l’uso della mascherina nei luoghi aperti. E ribadisce la richiesta di maggiore autonomia per i territori. Settantase­i, ieri, i nuovi contagi.

Il Cornavirus segna nuovi punti nella battaglia della pandemia in atto, toccando ieri in Trentino quota 76 e le istituzion­i provano a rispondere: mentre il sindaco Franco Ianeselli firma l’ordinanza che blocca la movida di Santa Maria Maddalena dalle 22 alle 6, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti prosegue la trattativa con Roma per strappare maggiore autonomia su fronti dei divieti nei pubblici esercizi e degli ingressi alle competizio­ni sportive.

Il braccio di ferro

L’ordinanza che infatti il governator­e ha firmato ieri pomeriggio recepisce l’obbligo introdotto dal governo, fino al 31 gennaio, di utilizzo delle mascherine dentro e fuori. Le eccezioni all’aperto riguardano l’attività sportiva, i bambini sotto i 6 anni e chi soffre di patologie che rendono incompatib­ile indossare la mascherina. E le situazioni all’aperto vanno comunque valutate: ciò che conta è garantire il distanziam­ento (fra non conviventi) e il rispetto dei protocolli. Ma sul fronte delle regole per bar, ristoranti, palestre, discoteche, impianti funiviari, palazzetti e stadi Fugatti proroga le ordinanze in scadenza ieri solo fino al 15 ottobre. La medesima data stabilita a livello nazionale per l’intero comparto della vita sociale ed entro la quale dovrebbe arrivare il nuovo dpcm del premier Conte. Una settimana dunque in cui le regioni e le province autonome sperano di poter strappare maggiori margini di manovra a un governo orientato, con il ministro Boccia in testa, a stabilire regole uguali urbi et orbi. Anche ieri si è tenuto un nuovo confronto nella conferenza Stato Regioni, «che ha rimandato tutto al dpcm che farà il governo — spiega Fugatti — ma c’è un tavolo di lavoro, una cabina di regia che sta cercando di spiegare le ragioni delle Regioni e delle province autonome». Bar, ristoranti, ingressi nei palazzetti insomma: «Noi chiediamo di avere più margine di manovra» conferma Fugatti. Ora bisognerà capire se queste eventuali aperture saranno per tutti, come pare dalla conferenza Stato Regioni o se ci sarà autonomia per le singole istituzion­i.

La curva che cresce

E intanto i contagi continuano a lievitare anche in Trentino, dove ieri si sono registrati 59 nuovi casi di positività certificat­i dal tampone cui vanno aggiunti i 17 positivi per l’antigene che attendono ora conferma. Tanti, ben 2.731, i tamponi analizzati ieri che portando la cifra complessiv­a a 246.265 test effettuati dall’inizio della pandemia. Sale anche il numero dei tamponi per antigene che nella giornata di ieri sono stati 221. Tra i positivi di ieri ci sono anche 9 minorenni (4 con meno di 5 anni ed altri 5 fra i 6 ed i 15 anni); cresce pure il numero dei positivi over 70, che ieri erano 10. Sul fronte dei ricoveri ospedalier­i, i pazienti sono 23, nessuno dei quali in rianimazio­ne.

Classi in quarantena

Molto alta rimane l’attenzione nelle Rsa e nelle scuole. Nel primo caso, l’Azienda fa sapere che ci sono 3 operatori collegati al focolaio di cui si è data notizia nei giorni scorsi fra i positivi contati oggi, mentre le classi per cui si è reso necessario l’isolamento sono diventate 40. L’attività di monitoragg­io prosegue anche nel settore della raccolta frutta: tra i numeri di ieri c’è anche 1 soggetto positivo che appartiene a questa categoria che finora è stata interessat­a da 3.507 test con i quali si sono individuat­i 109 lavoratori positivi. Un altro fronte che desta preoccupaz­ione è il focolaio di Cembra, scoppiato per una festa di laurea: ieri Fugatti, il direttore dell’azienda sanitaria Pierpaolo Benetollo e Giancarlo Ruscitti, alla guida del dipartimen­to salute della Provincia, hanno incontrato la sindaca per valutare l’istituzion­e di un’eventuale zona rossa.

La movida

Per arginare l’ondata crescente il sindaco di Trento Franco Ianeselli ha firmato un’ordinanza restrittiv­a per la zona cuore della movida, ossia l’area compresa tra via San Pietro, via Clesio, via dei Ventuno, piazza Venezia, via Galilei e Largo Carducci. «Fino a l 31 gennaio — si legge nel comunicato del Co

mune — nella zona attorno a via Santa Maria Maddalena, tra le 22 e le 6 del mattino, bar e ristoranti non potranno né vendere né somministr­are bevande alcoliche e superalcol­iche al di fuori dello spazio del locale o dei plateatici. Nella stessa fascia oraria, per i clienti saranno di conseguenz­a vietati, sempre al di fuori dei locali o dei plateatici, pure il consumo e la detenzione di qualsiasi bevanda (anche non alcolica). «Santa Maria Maddalena — commenta Ianeselli — è da tempo sotto osservazio­ne per l’affollamen­to di ragazzi. Con l’emergenza Coronaviru­s, il problema però non è più solo quello del disturbo, ma della salute pubblica. Per questo ho firmato quest’ordinanza pilota, che potrebbe in futuro essere estesa anche ad altre zone della città». Pesanti le multe: la sanzione varia tra i 400 e i 1000 euro a cui si aggiunge, per i locali, la chiusura fino a 30 giorni.

L’ateneo

E il Covid è arrivato anche nelle stanze dell’ateneo: a causa del riscontro di due soggetti positivi alcune aule del dipartimen­to di economia sono state chiuse e le lezioni trasferite on line. «Le aule — spiega Alessandra Montresor, direzione comunicazi­one dell’ateneo— sono state sanificate. Attendiamo il via libera dell’azienda sanitaria per riaprirle».

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