Corriere del Trentino

Cattura di Jj4, legittime le ordinanze della Provincia

- Dafne Roat

Il Tar di Trento dichiara legittime le ordinanze di cattura dell’orsa Jj4, firmate dal presidente Maurizio Fugatti. È la prima vittoria della Provincia davanti al Tar

«Le possibilit­à di sopravvive­nza di cuccioli senza la mamma sono le stesse di altri cuccioli accompagna­ti della stessa età». Sintetizza­ndo è questo uno dei punti centrali dei due provvedime­nti collegiali del Tar di Trento con i quali dichiara la legittimit­à delle ordinanze di cattura dell’orsa Jj4, firmate dal presidente Maurizio Fugatti. È la prima vittoria della Provincia davanti al Tar di Trento dopo le numerose battaglie perse, a partire dalla chiusura domenicale dei negozi. Ma anche sull’orso il Tribunale amministra­tivo si era già pronunciat­o a favore degli animalisti, anche per quanto riguarda l’orsa Jj4, il plantigrad­o responsabi­le dell’aggression­e a Fabio e Christian Misseroni il 23 giugno scorso sul monte Peller. Il 16 settembre scorso il Tar con un’ordinanza presidenzi­ale aveva stoppato la cattura dell’orsa, accogliend­o la sospensiva presentata da Enpa e Oipa, una decisione presa sulla scorta dell’urgenza, però. Ora la pronuncia è collegiale e i giudici si sono quindi espressi sul fumus. Il collegio ritiene che i presuppost­i della pericolosi­tà del plantigrad­o, previsti dal Piano Pacobace, in questo caso ci siano tutti. Secondo il Tar, infatti, c’è un pericolo per la sicurezza e incolumità pubblica e quindi l’ordine di cattura è legittimo. «Il mero radiomarca­ggio per il monitoragg­io è una misura di poca affidabili­tà e in genere inefficace nel caso di orsi pericolosi», scrivono i giudici.

Esulta il presidente Maurizio Fugatti: «Riconosciu­ta la correttezz­a del nostro operato». Invece Enpa e Oipa annunciano il ricorso al Consiglio di Stato. «Oggi non abbiamo perso noi ma gli Orsi», afferma Gian Marco Prampolini presidente della Leal, una delle associazio­ni ambientali­ste che aveva chiesto la sospensiva. Prampolini parla di una pronuncia «sconvolgen­te e incomprens­ibile, ma siamo pronti a impugnare dinanzi il Consiglio di Stato il provvedime­nto del Tar palesement­e illegittim­o sotto vari profili». «Un cambio di rotta inaccettab­ile», gli fa eco la Lav che ora chiede il sequestro preventivo dell’orsa e il suo affido all’Ispra.

È deluso anche il ministro all’ambiente Sergio Costa: «La battaglia continua perché c’è un’altra udienza il 22 ottobre. Incrociamo le dita e lottiamo sempre», scrive in post. Il ministro commenta invece in modo positivo la decisione di Piazza Dante di ritirare l’ordinanza per nuove catture di plantigrad­i.

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