Quelle sei voci per il Papa Il capolavoro di Palestrina
Stasera alla Badia di San Lorenzo di Trento L’ensemble tedesco-belga affronta una partitura leggendaria e assai difficile, la messa per il pontefice Marcello II che regnò soltanto ventidue giorni
Il Festival di Musica sacra propone due appuntamenti con la scritta da Giovanni Pierluigi da Palestrina. Si tratta di una delle pagine più intense e simboliche del repertorio cosiddetto sacro.
L’ensemble Beauty Farm suonerà stasera alla badia di San Lorenzo di Trento alle 21 e sabato 10 nel duomo di Bolzano alle 20.
A proporre le pagine di
(questo il titolo completo della partitura) sarà un ensemble tedescobelga autobattezzato ironicamente Beauty Farm, fondato nel 2014 da Markus Muntean e Bernhard Trebuch con lo scopo di riscoprire la polifonia rinascimentale francofiamminga.
Il gruppo si ritrova regolarmente nella certosa di Mauerbach nella Bassa Austria e i componenti collaborano anche in altri ensemble vocali di fama internazionale, come La Capilla flamenca, Huelgas Ensemble, Vox Luminis, Collegium Vocale Gent, Cinquecento.
Non c’è gerarchia nella polifonia
In L’ensemble tedesco belga autobattezzato ironicamente Beauty Farm, fu fondato nel 2014 da Markus Muntean e Bernhard Trebuch del Rinascimento. Ogni voto è assolutamente uguale. L’ensemble Beauty Farm si impegna quindi per un’immagine sonora chiaramente diversa dal solito suono vocale. Questo soprattutto perché lo spettro sonoro si costruisce dal basso e diminuisce di volume come una piramide verso la voce più alta. Di conseguenza si ottiene quel suono intenso ma trasparente che viene ripetutamente evidenziato e lodato dalla stampa internazionale.
Il dedicatario del capolavoro di Palestrina, Papa Marcello II, morì dopo qualche settimana dalla sua elezione. Nel corso della sua storia la Chiesa cattolica è sempre stata esposta a pericoli interni ma anche esterni. Pensiamo qui solo allo scisma orientale tra le Chiese ortodosse e la Chiesa cattolica romana, che si fa risalire comunemente all’anno 1054. Cinquecento anni dopo, a metà del XVI secolo, la chiesa che faceva centro a Roma doveva ancora una volta affrontare una prova cruciale.
Qualche decennio prima, Martin Lutero aveva quasi dichiarato guerra a Roma con l‘affissione delle sue famose tesi. Anche se il centro del fiorente movimento protestante erano dapprima i territori tedeschi, il protestantesimo si diffuse in maniera relativamente rapida anche in zone oltre l’area linguistica tedesca.
La musica sacra di Palestrina era destinata a cantori specialisti come le opere di Ockeghem, Josquin o de La Rue. Il fatto che questi cantanti altamente dotati fossero per lo più anche compositori è marginale ma documenta le loro eccezionali doti musicali.
Per quanto riguarda l‘organico vocale, ai tempi di Palestrina e per diversi secoli a venire valeva la regola che «mulier taceat in ecclesia». Cantavano solo gli uomini.
Questo sembra però improbabile soprattutto nel caso della Missa Papae Marcelli. Tuttavia dobbiamo sottolineare che la voce più profonda non è scritta in chiave di basso ma in chiave di tenore. Questo tipo molto speciale di notazione, le cosiddette «chiavette», sta ad indicare che la Messa doveva essere eseguita verso il grave».