Corriere del Trentino

Un’estate da dimenticar­e: settore in calo del 30% Anche agosto in negativo

Deludenti i dati Asat sulla stagione calda Grande sofferenza per il ricettivo Persi 276 milioni di indotto in sei mesi

- Mar.Mo.

Le ultime previsioni, a luglio, lasciavano presagire una ripresa del movimento turistico almeno fino agli sgoccioli dell’estate. Così è stato. Ma non è bastato nemmeno agosto a risollevar­e una stagione partita in ritardo, continuata accumuland­o una serie di segni negativi che, messi a sistema, consegnano un quadro inesorabil­mente in flessione. Sui tre mesi estivi, il Trentino ha perso il 30% degli arrivi e il 33% delle presenze nelle strutture ricettive alberghier­e ed extralberg­hiere rispetto al periodo da giugno ad agosto nel 2019-2020. Si stimano quindi 1.295.599 arrivi e 5.599.537 presenze. Un dato che pesa sul bilancio economico degli ultimi due trimestri per il comparto turistico: in tutto si perdono 276 milioni di indotto. Non certo positivo la fotografia che emerge dai dati sulla stagione estiva rielaborat­i da Istat e presentati ieri dall’associazio­ne albergator­i ed imprese turistiche (Asat).

«Una stagione di cui non possiamo certo dirci soddisfatt­i, ma sarebbe stato difficile fare meglio», il commento della vicepresid­ente di Asat, Maria Emanuela Felicetti, è un commento rassegnato ai limiti imposti dalla pandemia. Anche agosto, mese trainante, non è riuscito a sfilarsi di dosso il segno meno: il bilancio finale vede un -12% di presenze e arrivi giù dell’8%. Un dato che va letto alla luce della decisione di una struttura ogni 10 di non riaprire dopo il lockdown. Unico dato positivo del mese delle ferie è l’aumento del 5% degli arrivi di connaziona­li in Trentino. Un segnale positivo dal turismo di prossimità, che presenta però un’altra faccia della medaglia: arrivi e presenze stranieri scendono a picco (rispettiva­mente del 41% e del 43,9%). «La crescita è dovuta anche al bonus vacanza nazionale e a quello provincial­e.

Pur non essendo stato un successo, a qualcosa è servito», continua Felicetti. Anche se, precisa il direttore Roberto Pallanch, «è andato a vantaggio soprattutt­o delle strutture più grandi».

Con la stagione invernale finita in anticipo di un mese a marzo, gli albergator­i hanno finalmente trovato in agosto una boccata d’ossigeno. Piccola, se si consideran­o tre mesi di stop totale, seguiti da un giugno nero — va detto: con ordinanze restrittiv­e ancora in vigore — e da un luglio comunque fiacco. Tanto per ricordare alcuni numeri usciti negli scorsi mesi, a giugno le presenze sono calate del 75% e gli arrivi del 71, mentre luglio ha visto un calo di un quarto degli arrivi (-28%) e del 37,6% delle presenze. Pesa soprattutt­o l’assenza di clientela straniera: i flussi dall’estero — sia arrivi che presenze — rispetto alla stagione estiva 2019 sono più che dimezzati. Altri dati vedono un incremento delle strutture extra-alberghier­e, anche se ad agosto l’hotel è stato scelto più che in altri mesi (la flessione è stata solo del 5,8%).

Lo stato di salute del settore ricettivo, insomma, non è al massimo della forma. Nessuno escluso. Anche se le località di lago soffrono più di quelle alpine. Nell’ultimo semestre (marzo-agosto) si contano 3.586.343 presenze in meno negli hotel del Trentino rispetto agli stessi mesi del 2019, dimezzate rispetto allo scorso anno. Tradotto in euro: un mancato introito di 424 milioni per il comparto, sulla base di cui si stimano 210 milioni di mancato ricavo alberghier­o. Come si evince anche leggendo il prospetto occupazion­ale: da marzo a luglio si è infatti perso il 29% delle assunzioni, con significa 7.151 contratti stipulati in meno. Da qui parte il ragionamen­to in vista dell’inverno. «Parola d’ordine: sicurezza sanitaria. Sarà il biglietto da visita per attirare turisti sul territorio», spiega il direttore, che parla poi dell’impegno per la ripartenza del settore wellness, tra i settori dell’hôtellerie più svantaggia­ti dal Covid. Tra le misure per limitare i contagi all’interno delle strutture, la vicepresid­ente Felicetti parla di una verifica sanitaria costante. «Stiamo già pensando a tamponi e sierologic­i da fare ciclicamen­te durante la stagione ai nostri dipendenti».

Alcune soluzioni organizzat­ive e digitali per il settore alberghier­o saranno esposte a Hotel fiera, a Bolzano dal 19 al 22 ottobre.

Felicetti

Una stagione di cui non possiamo certo dirci soddisfatt­i

Il risultato di agosto è migliore degli altri anche grazie all’utilizzo dei bonus vacanza

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