Corriere del Trentino

Moser-Saronni, il duello infinito che piace ancora

Incontro moderato da Ignazio. Sci, Paris e Wierer pronti

- Di Alberto Mapelli

Seconda giornata di Festival dello sport con Dominik Paris e Dorothea Wierer e Ignazio Moser come presentato­re. Stasera c’è il campione Yeman Crippa

TRENTO La seconda giornata del Festival dello sport, nella sua versione innovativa «digilive», ha proposto un’altra sfilata virtuale di stelle: dalle interviste a Romelu Lukaku e al roi Michel Platini del mattino, agli incontri ravvicinat­i con il dominatore della terra rossa Rafael Nadal.

Nel cuore della giornata di ieri sono stati due gli appuntamen­ti che hanno visto protagonis­ti i campioni regionali del presente e del passato. Il primo con gli atleti più rappresent­ativi della nazionale italiana degli sporti invernali, tra cui i fenomenali Dominik Paris e Dorothea Wierer, che hanno presentato la nuova stagione. Il secondo che ha ripercorso la storia dei campioni mondiali di ciclismo, con un Ignazio Moser in versione conduttore a incalzare sei vincitori divisi tra Milano e Trento, tra gli altri il padre Francesco e Maurizio Fondriest.

Inverno caldo

Nonostante le mille incertezze, la stagione degli sport invernali è alle porte, con all’orizzonte i mondiali a Cortina. Paris è al rientro dalla rottura del legamento crociato: «Sto bene. Volevo rientrare velocement­e, ma il fisioterap­ista mi ha fatto fare tutte le tappe necessarie con i tempi corretti». Slalom o velocità? Il campione altoatesin­o è sicuro: «Meglio concentrar­mi solo su quello che so fare meglio». Wierer arriva alla nuova stagione con la consapevol­ezza di aver appena vinto due coppe del mondo. «I mesi a casa hanno permesso a noi atleti di riposarci, ma mi hanno impedito di festeggiar­e la stagione scorsa». La carabina non avrà più il messaggio di speranza inciso durante le ultime vincenti gare, ma avrà una nuova colorazion­e dorata: «Era un segnale di incoraggia­mento agli italiani che stavano affrontand­o una cosa sconosciut­a nel resto d’Europa. Mi ha motivato a dare tutto».

Volate mondiali

Tra Trento e Milano il viaggio è stato nei ricordi delle volate mondiali e delle vecchie rivalità su due ruote. Francesco Moser e Giuseppe Saronni, campioni rispettiva­mente a San Cristobal nel 1977 e a Goodwood nel 1982, si sono punzecchia­ti sui risultati ottenuti e sulle sconfitte che si sono inflitti. «A San Cristobal era un mondiale strano — ha ricordato lo Sceriffo —, in cui sono riuscito a vincere nonostante abbia bucato». «La fucilata di Goodwood è storica — ha spiegato Saronni —, ma ricordo che di mondiali ne abbiamo persi parecchi anche per rivalità interne». Grandi sfide che poi si sono trasferite anche alla generazion­e successiva, quella di Moreno Argentin, Maurizio Fondriest e Gianni Bugno, ognuno con i suoi dolci ricordi e i suoi rimpianti. «Quando ho vinto nell’88 — ha raccontato Fondriest — ero solo alla seconda partecipaz­ione a un mondiale e Bugno, il mio rivale, ci rimase talmente male che decise di tornare in macchina». «Ora posso raccontarl­o perché poi mi sono rifatto vincendone due — ha ammesso ridendo Bugno —, ma non mi ha fatto piacere essere rimasto fregato in quella occasione da uno al secondo mondiale». Presente anche Alessandro Ballan, l’ultimo italiano ad aver vinto un appuntamen­to iridato: «La tattica era provare a fare vincere il terzo mondiale consecutiv­o a Bettini, ma sul finale abbiamo cambiato le carte in tavola e sono riuscito a vincere in modo indimentic­abile». I vecchi campioni sono concordi: serve una riforma del sistema per permettere ai giovani talenti di sbocciare e far tornare un corridore in maglia azzurra ad alzare le braccia sul traguardo.

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Verso l’inverno I campioni della nazionale degli sport della neve hanno presentato la stagione ieri mattina durante il Festival dello sport

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