Corriere del Trentino

Valentini, il pioniere delle bollicine Presto in Cantina Vivallis la riserva

- Di Francesca Negri

TRENTO Il 1899 è l’anno delle prime bottiglie di metodo classico prodotto in Trentino, non a opera del famoso Giulio Ferrari, bensì di Arminio Valentini, pioniere della spumantist­ica della Vallagarin­a. Proprietar­ia terriera, fornitrice di vino alla Casa imperiale d’Austria, tanto da essere insignita nel 1760 del titolo nobiliare «di Weinfeld», la cantina era a Calliano e a testimonia­re la sua produzione spumantist­ica di fine Ottocento c’è una pubblicità sulla strenna natalizia del quotidiano Alto Adige dove si diceva che lo «Champagne

Valentini», distribuit­o niente di meno che da Cesare Battisti, «venne giudicato da persone competenti uno dei migliori, superando quello di molte marche». Che il nome del celebre irredentis­ta possa essere legato al mondo del commercio enologico è più che probabile visto che i genitori erano titolari della nota Drogheria Battisti di via Dordi a Trento. La stessa, peraltro, in cui lavorerà negli anni Venti anche Bruno Lunelli, capostipit­e della famiglia proprietar­ia di

Cantine Ferrari. Oggi è Vivallis la proprietar­ia del marchio Valentini e con orgoglio prosegue la filosofia di Arminio Valentini, ossia ricercare la massima qualità delle uve per produrre ottimo spumante. Le etichette che si possono trovare sul mercato sono due, ossia il Trentodoc Valentini di Weinfeld Brut millesimat­o, 100% Chardonnay, e il Trentodoc Rosè Valentini di Weinfeld Brut millesimat­o, perfetto assemblagg­io tra Chardonnay e Pinot Nero. La zona di provenienz­a delle uve si estende sulle colline tra Volano e Rovereto, oltre i 400 metri di altitudine. L’affinament­o sui lieviti, per entrambi i prodotti, è di quasi 26 mesi, periodo ideale per ottenere finezza ed eleganza nei profumi, oltre che perfetto equilibrio tra freschezza e mineralità, garantendo uno spumante di grande beva in puro stile Trentodoc. A fine anno, però, arriverann­o due novità: un nuovo punto accoglienz­a Valentini nella nuova sede di Vivallis a Villalagar­ina e una Riserva che, assicurano dalla cantina, farà parlare molto di sé. Nell’attesa di poterla assaggiare, a colpire oggi è il Rosé (30 euro, 2.500 bottiglie prodotte ogni anno), annata 2016, dal bellissimo colore rosa tenue con leggeri riflessi ramati e dalla una spuma cremosa. Al naso, profumo di ribes, fragoline di bosco e un tocco di mela, fiori di rosa, glicine, arancia rossa e biscotti. Al palato è ricco, con un perlage abbastanza fine e persistent­e e piacevoli note di agrumi, corbezzolo, piccoli frutti e una punta di salinità.

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Trentodoc Due bottiglie di Valentini de Weinfeld, lo spumante prodotto in Vallagarin­a

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