Il Consiglio di Stato: «Jj4 resti libera»
Sentenza del Tar ribaltata. Il governatore: «Ora la responsabilità non sarà più mia»
Il Consiglio di Stato ha dato ragione agli animalisti per l’orsa JJ4: deve restare libera. Ieri pomeriggio è arrivata la sentenza di sospensiva dell’ordinanza del presidente della Provincia Maurizio Fugatti per la cattura dell’orsa, accogliendo il ricorso in appello delle associazioni Enpa e Oipa e ribaltando, di fatto, la sentenza del Tar di Trento di giovedì scorso. «Questo significa che da oggi in poi — commenta Fugatti — la responsabilità non sarà mia».
Orsi in primo piano ieri in Trentino. A cominciare dalla sentenza giunta a sorpresa del Consiglio di Stato che sospende l’ordine di cattura dell’orsa JJ4 — che ha 3 cuccioli e che il 22 giugno aveva attaccato padre e figlio sul monte Peller — ribaltando la decisione del Tar di Trento di giovedì scorso. Sempre ieri si è svolta la seconda udienza per l’uccisione dell’orsa KJ2 per l’ex presidente della Provincia Ugo Rossi e il suo dirigente Maurizio Zanin che hanno chiesto al giudice di essere ascoltati nella prossima udienza del 22 gennaio. E ancora in tema di plantigradi, contro il Casteller dove ci sono gli orsi difficili l’annuncio del centro sociale Bruno e di altre realtà come i Fridays for future di una manifestazione domenica 18 ottobre ore 11, stazione di Villazzano Smontiamo la gabbia.
L’orsa JJ4 libera, dunque, per il Consiglio di Stato che ieri si è espresso con una sentenza di sospensiva dell’ordinanza del presidente della Provincia Maurizio Fugatti per la cattura dell’animale, accogliendo il ricorso in appello delle associazioni Enpa e Oipa e ribaltando, di fatto, la sentenza del Tar di Trento. Il presidente della Terza Sezione, Franco Frattini, rimanda poi alla decisione che dovrà essere discussa davanti al collegio il prossimo 19 novembre, che potrebbe anche giungere a conclusioni diverse.
«È una sentenza importantissima, che afferma l’esigenza di una riforma totale dell’ordinanza che Fugatti ha pervicacemente voluto e difeso ricevendo, pochi giorni fa, il sostegno del Tar di Trento»», affermano Enpa e Oipa.
Seccato il governatore: «Se domani JJ4 attaccherà una persona, come purtroppo è già avvenuto, la responsabilità non sarà del presidente della Provincia di Trento ma di questa decisione, presa peraltro unitariamente, del Consiglio di Stato». «Si vede poche volte un provvedimento con questa urgenza ma ovviamente ne prendiamo atto — ha aggiunto — . Crediamo però che non faccia gli interessi della comunità trentina».
La sentenza del Consiglio di Stato «afferma il carattere indispensabile della tutela cautelare» in attesa della discussione collegiale e «sottolinea con forza il principio di protezione rigorosa assicurata all’orso in base alla direttiva europea Habitat, recepita nell’ordinamento interno dal Dpr n.357 del 1997». Il verdetto inoltre rileva che «il parametro normativo rispetto al quale va verificata la legittimità dell’ordinanza» è «costituito dalle condizioni che per un intervento non esistano altre soluzioni soddisfacenti e che vi sia il parere dell’Ispra». Per i giudici amministrativi, poi, non c’era alcuna urgenza a emanare l’ordinanza essendo passati molti giorni e dato che «la Provincia non ha tenuto conto dei pareri scientifici indipendenti, basandosi solo su quelli dei propri uffici». Enpa e Oipa ritengono «importante la censura, per quanto riguarda la sorte dei cuccioli, in quanto nessun riferimento è stato fatto nell’atto della Provincia su analisi scientifiche ampie» e anche la citazione della relazione dei carabinieri del Cites «sull’inadeguatezza del recinto del Casteller, dove si trovano già tre esemplari».
Per l’uccisione nel 2017 dell’orsa KJ2, ieri pomeriggio nella lunga udienza che si è svolta nel tribunale di Trento (pm Marco Gallina) i difensori di Ugo Rossi (Nicola Stolfi) e di Maurizio Zanin (Roberto Bertuol) hanno chiesto al giudice Marco Tamburrino l’audizione dei loro assistiti per il 22 gennaio, udienza nella quale saranno sentiti anche i due uomini aggrediti dall’orsa, come richiesto dalle associazioni ambientaliste presenti. Il giudice ha ammesso parte civile 6 delle 12 associazioni animaliste e ambientaliste che avevano fatto richiesta, tra cui le quali Lav, Enpa, Wwf.