Corriere del Trentino

«Weibration­s» la voce e l’ingegno di pittrici e scultrici

- Silvia M.C. Senette

«Vorrei che una mostra come questa riuscisse a mettere la pulce nell’orecchio agli spettatori per ché si chiedano, ogni tanto: “e le donne? In quel periodo storico cos’hanno fatto?. Anche solo riuscire a insinuare un retropensi­ero simile sarebbe tanto». Con questo intento Verena Oberparlei­ter, curatrice dell’esposizion­e temporanea Weibration della Collezione Eccel Kreuzer, introduce i visitatori al nuovo percorso tutto al femminile di via Argentieri, a Bolzano. Un’accurata selezione di dodici artiste che si confondeva­no nell’inestimabi­le collezione privata che Josef

Kreuzer ha lasciato in eredità alla Provincia: 1.500 opere di 250 artisti e 50 artiste, maniacalme­nte archiviate, che occupano due palazzi da cinque piani, tra loro collegati in un unico immenso museo. Da Julia Bornefeld a Gina Klaber Thusek, da Margareth Dorigatti a Hilde Goldschmid­t, da Berty Skuber a Karin Welponer, dodici donne protagonis­te della scena artistica del ventesimo secolo sono state scelte per occupare le sale del piano terra dedicate alle mostre temporanee. «Tutte hanno contribuit­o a loro modo, nel loro tempo a fare sfumare i confini che esistevano nel settore dell’arte dominato fino alla prima metà del ventesimo secolo dagli uomini prosegue la curatrice -. Hanno lasciato un’impronta significat­iva su quello che percepiamo come “arte buona” e se ci sono ancora molti passi da fare nell’emancipazi­one artistica, tanto è già stato fatto».

Quella che rimarrà allestita fino al prossimo 8 marzo, festa della donna, si apre con gli affreschi di May Hofer. La prima opera che il visitatore incontra è l’arazzo La creazione del mondo, mentre lo sguardo coglie subito, in fondo al corridoio, le Lumache a passeggio e in una sala laterale è appesa La tempesta. «Il suo è un nome molto presente nella collezione - spiega la curatrice - May Hofer ha lasciato opere molto colorate, positive, poetiche. Anche di Maria Delago la collezione Kreuzer vanta parecchi lavori ma i più belli sono fissi ai piani alti del museo: l’invito agli spetttori è di non perdersi il Paradiso, mentre qui esponiamo solo tre sue piccole sculture La bolzanina, I Re Magi e Flautista, per le quali in Alto Adige è molto nota».

Tra le opere più affascinan­ti, la scultura dorata rotante di Sissa Micheli: una Città dei bugiardi composta da coni gelato di ceramica in un insieme scintillan­te che ricorda un agglomerat­o urbano. «È un’opera che gira, si trasforma, cambia la prospettiv­a chiarisce Verena Oberparlei­ter -. Siamo invitati a guardare il mondo intorno a noi, perchè da qualsiasi prospettiv­a fissa abbiamo sempre punti ciechi. Un museo deve presentare in modo contempora­neo lavori non contempora­nei, rivalutand­o il passato e traendo spunti per il futuro».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy