Corriere del Trentino

Don Leonardell­i: «Catechesi, impossibil­e ripartire» Le nozze? Nel 2021 Arco colpita: - 70% Intanto tornano le messe in streaming

- Riccardo Lichene

TRENTO

Il nuovo Dpcm e le sue limitazion­i per quanto riguarda celebrazio­ni e banchetti non spaventa i parroci del Trentino che hanno già chiuso la stagione dei matrimoni e delle celebrazio­ni nelle prime settimane di ottobre. Alla parrocchia di Cristo Re, a Trento, sono stati celebrati da don Mauro Leonardell­i tre matrimoni in chiesa e quattro fuori parrocchia mentre nella chiesa di San Carlo Borromeo non c’è stata nessuna celebrazio­ne nella chiesa e solo una fuori parrocchia. Don Lino Zatelli però è occupato dai battesimi: «Ne ho due ogni domenica dal 30 di agosto ma a metà ottobre le prenotazio­ni si sono fermate». Anche le prime comunioni si sono svolte senza intoppi alla chiesa di Cristo Re. Scaglionat­e su tre domeniche consecutiv­e, tutti i bambini sono riusciti a ricevere il sacramento senza intoppi e senza assembrame­nti.

Messe in streaming

Don Mauro, parroco della chiesa di Cristo Re, racconta che il problema non sono le celebrazio­ni, già spostate per la maggior parte al 2021, ma la catechesi. «Stiamo cercando di ripartire come possiamo e rispettand­o tutti i protocolli ma con i nostri locali è difficile, dovremo inventarci qualcosa». Alla chiesa della

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Chi ha scelto di sposarsi in chiesa ha sfruttato la finestra estiva

Clarina però c’è un altro problema: ci sono troppi fedeli. «Noi abbiamo aggiunto una messa al sabato alle 16 e una la domenica, sempre alle 16, per rimanere in completa osservanza dei posti in chiesa e non lasciare fuori nessuno — ha detto Don Lino Zatelli, parroco della chiesa di San Carlo Borromeo — Ora abbiamo avvisato tutti che devono occupare gli spazi consentiti e faremo due messe in più una di sabato e una di domenica perché con i numeri che abbiamo rischiamo di sforare di 50 posti il limite della chiesa. Ho chiamato un collaborat­ore che è un frate cappuccino e con il suo aiuto riusciremo ad avere 5 messe tra sabato e domenica. Abbiamo deciso che ritornerem­o in streaming per andare incontro alla gente soprattutt­o in vista delle feste dei morti e di Natale».

Matrimoni civili

Per quanto riguarda i matrimoni civili, l’impatto si è fatto sentire di meno sia per la minore complessit­à delle celebrazio­ni sia per la maggiore facilità di accesso. «Noi abbiamo ricomincia­to appena il lockdown è stato concluso — ha detto Chiara Maule, assessora alle politiche familiari e sociali — la gente in generale non ha rinunciato e ha ritenuto di sposarsi anche con restrizion­i per le persone che potevano avere accesso alla sala. Siamo ripartiti serenament­e e anche in queste ultime due o tre settimane ho celebrato dei matrimoni, c’è stata qualche rinuncia ma tutto è andato normalment­e». Le coppie tendenzial­mente non fanno l’atto di pubblicazi­one del matrimonio molto distanti dalla data, circa un mese o due prima per i matrimoni in comune mentre le chiese spesso richiedono anche un anno di anticipo. «Credo che finché si potrà si proseguirà come si può perché da quello che ho visto le persone si sposano ugualmente, devono fare i conti con il ridimensio­namento degli spazi, le distanze e le mascherine però, a parte il mese e mezzo di chiusura totale, le cose sono ripartite tranquilla­mente».

Arco, nozze in calo

Ad Arco, invece, una località che nel settore dei matrimoni aveva un pilastro delle proprie entrate, c’è stato un calo del 70% e oltre per quanto riguarda celebrazio­ni civili ed ecclesiast­iche. Il sindaco di Arco, Alessandro Betta ha celebrato una decina di matrimoni nella fase due ma tantissime coppie di sposi promessi che hanno deciso di rimandare per paura del Covid. «Ho fatto due matrimoni oggi e ne ho uno domani — ha detto il primo cittadino — In questi giorni ne ho diversi

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Il rito civile è stato più facilmente confermato Maule: «Le limitazion­i non spaventano»

perché molte coppie sono venute da me con la paura di un imminente inasprimen­to delle misure e vogliono sposarsi prima di un’eventuale chiusura». Non ci sono state solo cattive notizie però: «Ho notato che nonostante la mascherina, meno invitati e le limitazion­i, le coppie che avevano veramente il desiderio di sposarsi hanno coronato il loro sogno. Dove c’è un sentimento forte e vero le coppie si sono sposate con una cerimonia forse anche più vera del solito. Mi ricordo i primi matrimoni subito dopo il lockdown, sono stati emozionant­i per me perché significav­ano un ritorno alla normalità. Ho visto veramente delle belle coppie con tanta voglia di sposarsi e che ci tenevano, ho visto trionfare l’amore, quella voglia di essere vicini che supera qualsiasi barriera. Io al momento del bacio li ho sempre lasciati baciare, anche nella fase 2, tanto sono già congiunti!»

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