Corriere del Trentino

Immuni attiva in Trentino Ruscitti: «Ma abbiamo avuto solo due casi di sblocco»

- Tommaso Di Giannanton­io

«In Trentino l’app Immuni è operativa sin dal primo giorno». Dopo il caso Immuni scoppiato in Veneto — dove è possibile scaricare l’app ma la Regione non ha ancora attivato il relativo sistema di monitoragg­io — il direttore generale del Dipartimen­to della salute della Provincia, Giancarlo Ruscitti, rassicura sull’effettivo funzioname­nto del sistema di «contact tracing» (tracciamen­to dei contatti). Anche se fino a oggi, nonostante il Trentino sia tra le province che registra la percentual­e più alta di utenti che hanno scaricato Immuni (13,6%), «i nostri operatori sanitari hanno attivato la procedura di sblocco soltanto 2 o 3 volte», annota Ruscitti.

Ma cos’è la «procedura di sblocco»? Allora, facciamo un esempio: due persone che hanno scaricato l’app Immuni sul proprio cellulare si incontrano al bar, stanno insieme per più di 15 minuti e poi tornano sul posto di lavoro. Durante la pausa caffè i loro smartphone si sono scambiati un codice alfanumeri­co (anonimo) tramite Bluetooth e li hanno registrati nella propria memoria, tenendo così traccia di quel contatto (senza identifica­re le due persone e senza sapere dove si sono incontrate). Il giorno dopo una delle due risulta positiva al tampone Covid-19. A questo punto la persona contagiata viene contattata da un operatore sanitario per l’indagine epidemiolo­gica e le chiede se ha installato l’app Immuni sul proprio telefono.

Se la risposta è positiva, si procede con la cosiddetta «procedura di sblocco». Ossia: l’operatore deve chiedere alla persona contagiata di aprire l’app e — attraverso una specifica funzione — di generare e comunicare un codice Otp (password usa e getta), necessario per risalire ai codici dei contatti memorizzat­i nei giorni precedenti. Poi l’operatore accede alla piattaform­a nazionale dedicata e inserisce il codice Otp ricevuto, che permette di inviare una notifica ai cellulari rilevati come contatti a rischio.

Ed è proprio questo (fondamenta­le) passaggio, cioè la trasmissio­ne dei codici di sblocco al gestionale nazionale, che in Veneto non è stato ancora attivato. Mentre in Trentino «sin dal primo giorno in cui è stato possibile scaricare l’applicazio­ne (dal 15 giugno, ndr) — spiega il direttore del Dipartimen­to della salute della Provincia — abbiamo degli operatori sanitari che sono stati formati per attivare il sistema di contact tracing di Immuni e che, quindi, sono in grado di inserire i codici Otp nella piattaform­a nazionale, la quale in maniera automatica e indipenden­temente dal nostro Dipartimen­to invia le notifiche ai contatti a rischio».

Siamo partiti da subito. Abbiamo operatori che sono stati formati per il contact tracing di Immuni e in grado di gestirlo

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