Il Mart dimezza le presenze
Il coronavirus «taglia» i visitatori del Mart: se nel 2019 gli ingressi erano stati in linea con gli anni precedenti, nel 2020 si è registrato un calo del 50%.
Il coronavirus «taglia» anche i visitatori del Mart: se infatti nel 2019 gli ingressi erano stati in linea con gli anni precedenti (arrivando a un totale di 136.180), nel 2020 si registra un calo che — dalla riapertura del 2 giugno ad oggi — raggiunge addirittura il 50%. A tracciare il quadro è l’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti, rispondendo a una interrogazione depositata dal capogruppo di Futura Paolo Ghezzi. Un testo, quello di Ghezzi, che prendeva le mosse dalla scadenza del mandato dell’ex direttore del museo Gianfranco Maraniello per poi allargare lo sguardo alle iniziative per il rilancio della struttura. «In considerazione della scadenza del contratto di Maraniello e rilevato il fabbisogno di copertura dell’incarico — scrive Bisesti —, la giunta ha ritenuto opportuno attivare preliminarmente la procedura di interpello riservata al personale dirigenziale già iscritto all’albo dei dirigenti». In attesa della conclusione della procedura, l’interim è stato affidato a Diego Ferretti. Quindi i dati del museo. In calo, dice l’assessore, a causa dell’emergenza: «I mesi di mancata apertura (particolarmente gravosa risulta la perdita delle mensilità primaverili dedicate alle gite scolastiche), la lenta ripresa dei consumi e dei flussi turistici e il contingentamento degli ingressi hanno determinato una consistente riduzione dei visitatori». Anche se si punta a risalire un po’ la china con la mostra sul Caravaggio. E nel 2021? Il programma, ricorda Bisesti, prevede «tre esposizioni di rilievo internazionale»: la prima dedicata a Fortunato Depero, la seconda a Pablo Picasso, Salvador Dalì, De Chirico, Raffaello, la terza a John Constable. Un accenno, ancora, alla proposta del presidente Vittorio Sgarbi di proclamare il Mart «Museo contro la mafia e contro il terrorismo, in difesa della democrazia e dei valori cristiani, di tolleranza e di libertà»: «La proposta — conclude Bisesti — sarà esaminata e valutata nelle sedi competenti». Intanto cambiano gli orari di ingresso: dal 25 ottobre il venerdì, sabato e domenica l’apertura sarà prolungata fino alle 21.