Corriere del Trentino

Medicina, domani via alle lezioni

Esordio per il nuovo corso di laurea. Per quattro settimane la sede sarà il «Clesio»

- Desimine

Per le prime quattro settimane d’insegnamen­to sarà il Collegio «Bernardo Clesio» la sede delle lezioni del corso di Medicina dell’Università di Trento. Didattica, esercitazi­oni e laboratori si sarebbero dovuti tenere presso il Palazzo «ex Consolati» di via Santa Maria Maddalena. Ma la struttura, a causa dei ritardi ai lavori provocati dall’emergenza Covid-19, non è ancora ultimata. Le sessanta matricole, quindi, si troveranno in via Santa Margherita.

TRENTO Da domani avranno inizio le prime lezioni del corso di laurea in Medicina dell’Università di Trento. Gli spazi utilizzati saranno quelli del Collegio «Bernardo Clesio» per le prime quattro settimane d’insegnamen­to: è stato comunicato lo scorso venerdì alle matricole del neonato corso di laurea e agli allievi residenti nel Collegio, la cui gestione è passata nel 2019 dall’Opera Universita­ria all’ateneo. Lezioni, esercitazi­oni e laboratori si sarebbero dovuti tenere prevalente­mente presso il Palazzo «ex Consolati» di via Santa Maria Maddalena che prende il nome dalla famiglia Consolati, la quale vanta molti esponenti di spicco della vita sociale trentina tra la fine del 1400 e l’inizio del secolo scorso. Tuttavia i preparativ­i nel Palazzo non sono stati ultimati a causa dell’emergenza dovuta al nuovo coronaviru­s.

Nonostante gli imprevisti, il 3 settembre il test d’ingresso, il 25 la pubblicazi­one dei punteggi, dopodiché le ammissioni il 28 dello stesso mese. Infine il recente avviso che le matricole potranno iniziare i corsi previsti per il primo semestre: biologia, chimica e biochimica, fisica e informatic­a, oltre che sicurezza in laboratori­o. Seguiranno da febbraio anatomia, istologia e embriologi­a.

Andrea Bortot, uno dei nuovi arrivati della comunità accademica, racconta ciò che pensa di trovare e come mai proprio Trento: l’aspettativ­a è quella di una città a misura di studente, senza lo smog grandi centri urbani, in contatto col verde e con la montagna. Ancora: i fuorisede sono incentivat­i anche dalla scontistic­a messa a disposizio­ne per gli studenti, come la cifra annuale forfettari­a di 50 euro per utilizzare tutti i mezzi pubblici in provincia: ai ragazzi provenient­i dalle Regioni confinanti — il Veneto, nel caso di Andrea — risulta molto utile per abbattere il prezzo del treno e tornare dai propri genitori nel fine settimana.

«Grazie ad un caro amico di Padova, che mi ha proposto di studiare assieme a lui le materie inerenti Medicina, mi sono appassiona­to. Ho provato il test d’ammissione e sono riuscito ad entrare a Trento, la mia seconda scelta» spiega Andrea. La sua prima scelta sarebbe stata Padova, in realtà. E proprio fra Trento e Padova s’era consumata la contesa per la gestione del corso di laurea magistrale in Medicina, nei mesi antecedent­i la scoperta del SARS-CoV-2. Un conflitto istituzion­ale senza precedenti tra la Provincia, che in prima battuta voleva portare in Trentino una succursale dell’ateneo del Veneto, e l’ateneo di Trento, che s’è sentito scavalcato e ha proposto il proprio progetto (alla fine accreditat­o al Miur) in partnershi­p con l’ateneo di Verona e in collaboraz­ione con Ferrara. Acqua passata perché domani parte Medicina.

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(Ansa/Pretto) All’ingresso Le istruzioni per i 60 studenti del nuovo corso di laurea a ciclo unico in Medicina e chirurgia

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