Imprese, più ritardi nei pagamenti: il Trentino Alto Adige registra un +31,6%
Continuano le ripercussioni economiche negative dell’emergenza Covid-19 sulla puntualità dei pagamenti delle imprese: a settembre 2020 il numero delle aziende che pagano i fornitori con oltre 30 giorni di ritardo è al 12,7%, di poco superiore a quello di fine 2016 (12,3%). Il dato emerge dallo Studio pagamenti aggiornato al 30 settembre 2020 realizzato da Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information. Le regioni che avuto un incremento percentuale maggiore rispetto all’ultimo trimestre 2019: Valle d’Aosta (+40,4%), Friuli-Venezia Giulia (+37,5%), Veneto (+32,6%) e Trentino-Alto Adige (+31,6%) che, nonostante questo, rimane la regione con meno ritardi gravi (6,7%) in assoluto. Rispetto al trimestre precedente, il Nord Est e il Nord Ovest hanno registrato l’incremento più alto di ritardi gravi (10,4% e 11,8%). Il Nord Est tuttavia si conferma ancora una volta più affidabile, col 43% delle imprese che pagano alla scadenza, al Sud e nelle Isole le imprese puntuali sono solo il 22,6%. «Dall’analisi dei dati — spiega Marco Preti ad di Cribis — l’impatto negativo dell’emergenza sanitaria sulle nostre imprese è sempre più evidente». L’incremento più alto nei pagamenti superiori a 30 giorni rispetto a fine 2019 è nel settore industria, in sofferenza anche bar e ristoranti, i servizi ricreativi e cinematografici. Alla Sicilia, col 23,1% il primato negativo di imprese che effettuano i pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo. Trentino Alto-Adige (6,7%) EmiliaRomagna (8,1%) e Lombardia (8,4%) quelle che registrano meno ritardi gravi.